ARRIVANO GLI ECO-VANDALI
di Paolo Abbate | BlogSembra proprio che ignoti vandali prendano di mira da qualche tempo strutture abusive risultate sequestrate per ordine delle procure cilentane.
Tempo fa il così detto ecomostro sulla rupe del Mingardo, poi il lido balneare davanti alle Ginestre, adesso la struttura al km 207,2, nel comune di Ispani, sulla statale 18. Tutte iniziative mirate a colpire gli abusi ambientali. Che siano eco-vandali?
Quest’ultima struttura in legno, denominata Gelsomare, è composta da due stand circolari attrezzati a cucina, ristorante e spogliatoio, un’ ampia piattaforma in legno coperta, dove porre sedie, tavolini, sdraio, griglia, ma il tutto risultato abusivo pertanto sequestrato dalla Guardia costiera di Scario, due anni fa.

Il proprietario si era premunito anche di chiudere ogni accesso alla spiaggia libera dalla strada, in modo che i clienti potessero avere l’esclusiva fruizione del mare.
Un cartello all’inizio della proprietà invogliava a godere dei confort dello chalet Gelsomare:
“All’ombra di piante di gelsi secolari si trova il ristorante Gelsomare che soddisfa tutti i gusti con le sue straordinarie e antiche ricette cilentane: inoltre […] in uno scenario assolutamente accurato e suggestivo sorge la poderosa griglia che delizierà i palati più esigenti con il pescato del giorno e con carni e verdure genuine della zona [….] La nostra filosofia rimane quella di garantire l’assoluta freschezza […] . 15 euro per la formula light e 20 euro per la full ”.Eccetera, eccetera.
Gelso secolare, insalata e frutta dell’orto, pescato del luogo. Il gestore è l’Inventori ante litteram della strategia “Chilometro Zero”, dunque.
Una curiosità si può “ammirare” nell’area antistante: è un albero vetusto singolarmente “torturato”.

Menomale che in natura esiste la capacità degli organismi di “ripristinare l'omeostasi, ovvero la condizione di equilibrio del sistema, a seguito di un intervento esterno (come quello dell'uomo)”.
Ma tornando allo chalet di Cala del Campo, il bello è che all’inaugurazione del 2010 furono invitati e risultarono presenti molte autorità del territorio, compreso il presidente del Parco (Capitello è in area contigua).
Ci domandiamo allora: ma non si erano costoro resi conto che stavano brindando e presenziando ad un probabile illecito penale?
Adesso la struttura è completamente degradata e in parte distrutta, pertanto pericolosa per chiunque voglia arrivare alla spiaggia libera. Legni con chiodi sporgenti, rottami di vetro, travi marce, ferri arrugginiti sono presenti infatti dappertutto. Anche nel mare e sulla spiaggia
Che aspetta dunque l’amministrazione di Ispani a provvedere alla rimozione di questa struttura pericolosa per l’uomo e l’ambiente?

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