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ASBESTO o AMIANTO: FIBRA QUE MATA!

📅 giovedì 4 aprile 2013 · 📰 AmbienteCilento

04042013 rimozione amianto
Credits Foto OpEd

foto autoredi Paolo Abbate | Blog

In natura è un materiale molto comune. “La sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa lo rendono adatto come materiale per indumenti e tessuti da arredamento a prova di fuoco”, ma soprattutto per la produzione della famosa eternit.

La sua nocività per la salute è ormai accertata e ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Tuttavia a oggi,

sono ancora più di due milioni le tonnellate di amianto prodotte ogni anno, una parte delle quali è di “amianto sporco”, non trattato e quindi ancora più pericoloso.


Infatti a livello mondiale, secondo i dati dell’Ufficio Internazionale del Lavoro, i casi di morte dovuti all’asbesto sono circa 120.000 all’anno.



In Italia la produzione e lavorazione dell'amianto è fuori legge dal 1992, ma ancora è diffusissima la presenza di questo materiale nel nostro paese. Lo smaltimento risulta molto costosa e privati cittadini per liberarsene lo abbandonano dovunque. Pertanto troviamo discariche di amianto –eternit piccole e grandi lungo le strade, i campi, gli argini dei fiumi, nei boschi, dovunque insomma è possibile arrivare con un furgone e scaricare notte tempo il materiale pericoloso, senza precauzione alcuna.

Il Cilento e il suo Parco nazionale non fanno eccezione. Lastre e tubi di eternit vengono segnalati e denunciati agli enti locali che promettono di trovare i fondi necessari per smaltirli secondo le norme previste per legge. Ma passano mesi e l’amianto rimane sul luogo deteriorandosi sempre di più e divenendo così più pericoloso per l’ambiente e la salute umana.

Le foto in alto che riportiamo riguardano capannoni dismessi nella piana di Eboli ricoperti con lastre di eternit che con il tempo cadono e si sbriciolano, e lastre di eternit depositate da circa un anno su l’argine del fiume Mingardo e sbriciolate da vandali. Le pericolose fibre si stanno pertanto disperdendo nell’ambiente.
Adesso è tornato l’interesse sul pericolo amianto: il 15 marzo infatti “è stato presentato al Senato dal senatore Felice Casson e da una trentina di suoi colleghi un testo – già atto n. 3696 nel 2005 e atto n. 23 nel 2006 – che è diventato la proposta di legge n. 8 di questa XVII legislatura e che si propone di riattivare il dibattito sul delicato tema dell’amianto, dei gravi rischi per la salute che ha provocato e continua a provocare e del trattamento legale ed economico che spetta alle persone esposte e contaminate” (Il Cambiamento Francesco Bevilacqua - 3 Aprile 2013).
All’articolo 1, ad esempio, ci si propone di definire meglio le categorie a rischio, includendo anche i non lavoratori che possono venire a contatto con le fibre trasportate e diffuse in ambienti non direttamente esposti.

Mentre l’art 3 prevede la creazione di un piano quinquennale di bonifica dell’edilizia pubblica., da attuarsi tramite un Fondo Nazionale per il Risanamento degli Edifici Pubblici. Degli edifici privati si occupa invece l’articolo 4, che prevede una serie di incentivi e agevolazioni per l’eliminazione dell’amianto.
Si potrà così – sempre se la politica lo permetterà – bonificare le aree inquinate dall’asbesto abbandonato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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