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«Sviluppo edilizio dissennato, sta solo piovendo!»

📅 martedì 4 febbraio 2014 · 📰 AmbienteCilento

04022014 italia in mare
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

Mai come adesso risultano attuali le parole di Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi:
“Paghiamo a caro prezzo uno sviluppo edilizio dissennato, che portò negli anni 70 e 80 a costruire edifici su edifici, a realizzare lottizzazioni su lottizzazioni, senza considerare la loro compatibilità con le condizioni geologiche del territorio. Le ragioni dello sviluppo edilizio andavano di pari passo con quelle di un effimero sviluppo economico, mentre restavano inascoltate le voci di chi, i geologi tra questi, ne segnalava i rischi.” (vedi Greenreport - Il dissesto idrogeologico è un'emergenza nazionale 3 febbraio 2014).

Ad ogni pioggia l’Italia cade a pezzi. Anche il Cilento e il suo Parco nazionale non fanno eccezione: le strade franano, i fiumi esondano, cadono massi dalle montagne, e paesi interi rimangono isolati. Cosa fanno allora gli amministratori locali di ogni ordine e grado? Promuovono incontri dove si scaricano le responsabilità l’un con l’altro: i sindaci attaccano la provincia, la quale a sua volta scarica le responsabilità sul governo nazionale.

“Non riusciamo a garantire la manutenzione ordinaria per diversi problemi ma soprattutto per i tagli del governo centrale” è il parere dell’assessore provinciale espresso in un incontro a Licusati, dimenticando i milioni spesi per una maxi rotonda, inutile a parer nostro, a Roccagloriosa, quando al paese si accede da strade dissestate da tempo. Le opposizioni naturalmente, è mestiere loro, criticano tutti specialmente i sindaci perchè i maggiori responsabili di questo disastro.

In un certo senso la responsabilità dei sindaci è evidente - specialmente in un Parco nazionale dove sempre più numerose aree protette vengono cementificate - perché spetta al Comune il controllo del territorio e l'accertamento degli abusi in materia ambientale. Non dimentichiamo tuttavia che anche la Regione Campania e l’Ente Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano hanno il potere di controllare e sanzionare ogni intervento non conforme alle legge.

Lo scorso 31 dicembre 2013 è decaduto il Consiglio Direttivo dell’Ente PNCVDA e pertanto il mandato dell’attuale presidente in carica. Associazioni e singoli cittadini del Cilento si sono mobilitati per chiedere la fine del consumo di suolo e degli interventi “incongrui” che hanno colpito costa, fiumi e boschi nell’area protetta. Propongono pertanto al ministro dell’ambiente una loro rosa di nomi per la presidenza del Parco.

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