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SALVIAMO LA LONTRA DEL BUSSENTO

📅 venerdì 30 maggio 2014 · 📰 AmbienteCilento

30052014 lontra del cilento
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foto autoredi Paolo Abbate | Blog

La lontra è considerata specie in pericolo in Italia ed è protetta da norme nazionali e da direttive comunitarie. In particolare è inclusa negli allegati II e IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE che prevede una protezione rigorosa e la designazione di speciali aree protette – i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) – per favorirne la conservazione.

Nel PNCVDA e aree contigue tutti i principali fiumi – Calore, Alento, Mingardo e Bussento - sono Siti di Importanza Comunitaria e sono stati designati tali anche, e forse soprattutto, per la presenza della lontra.

Ebbene, lo scorso 6 aprile un esemplare di lontra eurasiatica (Lutra lutra) è stata rinvenuta morta sul lungomare di Policastro Bussentino, a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Bussento.


La lontra è stata segnalata dai volontari dell’associazione FareVerde Cilento, e recuperata dai veterinari della ASL che l’hanno poi consegnata ai ricercatori del progetto RECAL “RECupero ed Analisi post-mortem di esemplari di lontra Lutra lutra” nel PNCVDA e aree limitrofe.

Gli esemplari di lontra morti accidentalmente o naturalmente ed occasionalmente rinvenuti, possono fornire importanti informazioni sulle cause e condizioni di mortalità, sullo stato di salute, sulla riproduzione e caratteristiche demografiche della popolazione, sulla esposizione agli inquinanti ambientali presenti negli ambienti acquatici. La lontra è infatti un carnivoro semi-acquatico, predatore al vertice delle catene alimentari degli ecosistemi acquatici, in particolare quelli fluviali.

La popolazione di lontra eurasiatica presente in Cilento (nel parco e nelle aree contigue) rappresenta una frazione rilevante della popolazione italiana di lontra, oggi distribuita solo nelle regioni meridionali (dall’Abruzzo meridionale alla Calabria centrale). Nel resto della penisola, la lontra è estinta.


E’ quindi importante segnalare subito le lontre morte, proprio per l’opportunità di saperne di più sullo stato della popolazione e contribuire meglio alla conservazione della specie.

Informazioni su cosa fare quando si trova una lontra morta nel parco o in area contigua sono al link http://www.lutria.eu/recal

foce del bussento
Foce del Bussento


E’ però così poco conosciuta nel Cilento l’importanza ecologica di questo mammifero protetto che se non vi fosse stato l’intervento della associazione Fare Verde, l’amministrazione comunale intendeva sbarazzarsi della lontra morta buttandola nella discarica.

Ricordiamo che la conservazione di questo splendido carnivoro dipende soprattutto dalla conservazione dei nostri fiumi, che non si limita a controllare e possibilmente ridurre/eliminare l’inquinamento delle acque, ma necessita della conservazione di tutti gli elementi che compongono un corso d’acqua. Innanzitutto la portata che non può ridursi fino a interrompere il flusso superficiale per lunghi tratti e periodi estesi, poi la vegetazione ripariale dove la lontra ed altre specie trovano siti di riposo e tane, la naturale morfologia e lo spazio di cui necessita il corso d’acqua e che impone di impedire ulteriore consumo di suolo a ridosso dei corsi d’acqua e possibilmente di ridare al fiume lo spazio tolto, delocalizzando quando possibile altre attività. Ciò tanto più se parliamo di corsi d’acqua che sono SIC e che ospitano un animale prezioso come la lontra.

I biologi, Romina Fusillo e Manlio Marcelli del Recal, ci informano con una nota, dalla quale abbiamo estratto abbondantemente, che “la lontra ritrovata, un maschio adulto del peso di 7,1 Kg, complessivamente in buono stato nutrizionale, è morta per una grave emorragia interna originata da lesioni al cuore e ai polmoni e che ha interessato l’intera cavità toracica. Gli esami effettuati nell’ambito del progetto RECAL riconducono ad una origine traumatica le lesioni riportate, associate inoltre alla frattura composta di 3 coste. Si è trattato di un trauma ottuso (senza lacerazioni esterne) e la lontra non presentava alcuno spandimento emorragico nel sottocute.
Non sembra pertanto che sia stata colpita da un corpo contundente, né che sia stata investita frontalmente, cioè colpita pienamente e travolta da un auto in transito. E’ possibile tuttavia che sia stata presa di striscio, ad esempio con uno pneumatico. L’esame del luogo del rinvenimento della carcassa, effettuata insieme ai volontari di FareVerde Cilento, non ha fornito nuovi particolari, e anche l’ipotesi della caduta non trova molto supporto. Le radiografie hanno inoltre escluso che l’esemplare possa essere stato colpito da pallini da caccia”.

La lontra di Policastro Bussentino è stata ritrovata sulla strada, il lungomare, a ridosso di un pioppeto piantato, interessato da pozze e aree umide nel periodo invernale, che offrono habitat per anfibi. “In questa area la lontra trova presumibilmente possibilità di rifugio e risorse alimentari almeno in alcuni periodi dell’anno. I canali di drenaggio che attraversano questa area e l’abitato di Policastro, offrono alle lontre la possibilità di sfruttare questo ambiente, altrimenti isolato dall’habitat principale della lontra, il fiume Bussento, connettendolo al corso d’acqua (una parte dei canali finisce infatti al fiume). Questo pioppeto, recintato e con un fitto sottobosco, appare importante per la lontra se consideriamo che la foce del fiume ha invece una fascia riparia stretta e depauperata, ed è un ambiente abbastanza disturbato”.

Sull’area della foce del Bussento esistono da tempo progetti del comune di Santa Marina di sfruttamento turistico, alcuni veramente compromettenti per l’area protetta come un Porto canale o un Aqua fans.

L’ultimo progetto di un parco fluviale denominato “lavori di riqualificazione dell’ecosistema del basso corso del Bussento” che costerà 250 mila euro (se bastano!), prevede molti interventi sul corso del fiume.

area del bussento
area del Bussento


Nella descrizione analitica degli interventi “compresi nell’idea progettuale” si legge tra l’altro che sono previsti la:
“Rimozione dei rifiuti e del materiale derivante dalle attività antropiche in tutta l’area del demanio fluviale” , cosa molto importante a nostro avviso, considerata la presenza lungo gli argini di piccole e grandi discariche di rifiuti anche con amianto, giacenti da tempo indeterminato, sebbene segnalate ripetutamente.

E un “percorso emozioni, lungo il quale vengono esaltate forme, colori e profumi della flora mediterranea, in modo da suggestionare il visitatore”.

Detto per inciso, Fare Verde presentò l’anno passato una proposta- progetto di costituire alla foce del fiume un’oasi protetta considerati i numerosi uccelli migratori presenti e appunto la lontra.

Secondo il nostro modesto avviso, concordiamo con quanto si riporta nel Piano di gestione del Sic e Zps del Bussento:
“In altri termini il consumo sempre più esasperato di territorio causato da una sua disordinata antropizzazione e artificializzazione non fa che frammentarne l’integrità, compromettendo la mobilità e il rifugio della fauna selvatica sempre più confinata in ambiti circoscritti.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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