Diarrea: consigli alimentari per contrastarla
di Roberta Graziano | BlogLa diarrea è caratterizzata dall’aumento della massa fecale e del suo contenuto in acqua, provocando un aumento del numero delle evacuazioni.
Vi sono due tipi di diarrea. Il primo è la diarrea acuta. Questa è caratterizzata dall’emissione di feci liquide e frequenti è caratterizzata da un esordio brusco e di breve durata. Le forme acute di diarrea sono dovute a germi, parassiti o virus e si contraggono per ingestione di acqua o alimenti infetti. Il maggior rischio legato alla diarrea è la disidratazione, in particolari in bambini e anziani. Il trattamento principale della diarrea è la reidratazione e l’eliminazione della causa.
La diarrea cronica, invece, dura più di tre settimane ed è dovuta a lesioni della parete intestinale, a malassorbimento, iperattività del transito intestinale o a secrezione patologica da parte dell’epitelio intestinale. Il rischio principale legato alla diarrea cronica è la denutrizione.
Ma in estate si sente parlare spesso di “diarrea del viaggiatore”. È una diarrea di breve durata che insorge durante i viaggi in un Paese in cui l’igiene alimentare è precaria. È dovuta al brusco cambiamento delle abitudini alimentari e quasi sempre a un’infezione microbica. Per prevenire casi di diarrea del viaggiatore è sufficiente seguire alcune semplici accorgimenti, quali consumare solo alimenti cotti, frutta priva della buccia, bevande confezionate e acqua bollita, evitare gelati e cubetti di ghiaccio, in quanto potrebbero essere stati preparati con acqua contaminata da batteri patogeni.
La terapia dietetica è una parte molto importante di tali disturbi e va praticata fino a quando persistono i sintomi. Le regole generali da seguire sono:
- Diete povere di fibre vegetali, quindi ridurre l’apporto di verdura, frutta, legumi e cereali integrali;
- Ridurre l’apporto di zuccheri semplici della dieta che hanno un forte potere osmotico, richiamando acqua;
- Ridurre o eliminare del tutto latte e derivati poiché durante la diarrea si ha una intolleranza transitoria al lattosio;
- Introdurre una notevole quantità di liquidi per controbilanciare le perdite.
Dott.ssa Roberta Graziano
Biologa nutrizionista
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