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S.O.S. - SALVIAMO L’ITALIA

📅 martedì 26 agosto 2014 · 📰 AttualitàSalerno

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Lanciare l’S.O.S. - salviamo l’Italia, non è assolutamente un atto allarmistico o ancora peggio di terrorismo psicologico, per il solo compiacimento di inventarsi un futuro negato per il nostro Paese e quindi per la nostra gente che confusamente proprio non sa cosa doversi attendere dal proprio domani, considerate le condizioni tristemente preoccupanti del nostro presente.
Al punto in cui siamo l’S.O.S. - salviamo l’Italia, è da considerare un opportuno messaggio di un disperato amore per il nostro Paese che sta a cuore a tanti e che la gente italica, sicuramente non vuole assolutamente che muoia.
Non vuole che finisca trascinandosi dietro i sogni, le speranze e le tante attese di futuro da generazioni di giovani che non hanno assolutamente avuto il dovuto e saggio impegno di futuro da parte dei loro padri, del tutto distratti se non addirittura indifferenti nei confronti del futuro dei loro figli, creando una situazione da vera e propria rottura generazionale ed un grave vuoto esistenziale per tante giovane vite inopportunamente abbandonate a se stesse.
Al punto in cui siamo, occorre fermarsi a riflettere e cercare di porre il più possibile rimedio ai mali d’Italia che sono ormai così gravi per cui è assolutamente difficile salvare il nostro Paese e la sua gente da una catastrofe da tempo annunciata.
Da dove partire per un cammino nuovo? Come muoversi per ridare la speranza perduta agli italiani? Prima di tutto dicendo la verità; eliminando le finzioni ed evitando di ingannare ancora più oltre un popolo ormai alla deriva che, sentendosi tradito, per colpa degli altri, ormai non crede più a niente.

Occorre che gli italiani conoscano a fondo i loro gravi problemi; occorre per questo, un comportamento fortemente responsabile; occorre eliminare le tante diffuse ambiguità.
La prima cosa da evitare sono le promesse; tutte le tante promesse che si fanno facilmente con la certezza che poi non vengono mantenute.
L’Italia delle false promesse deve essere cancellata; con le promesse, con le sole promesse, sicuramente non si risolvono i gravi problemi degli italiani; sicuramente non si risolve il primo e più grave problema italiano di oggi che è la mancanza di lavoro; una mancanza che non promette niente di buono per il futuro dei giovani; una mancanza che allarma, per il peso sempre più insostenibile per le famiglie italiane che già oggi non ce la fanno più a campare e che sono fortemente incupite per gli orizzonti da futuro negato per i loro figli.
Con saggia responsabilità d’insieme bisogna fermarsi a riflettere; bisogna mettercela tutta per far ripartire il Paese, garantendo il lavoro, il primo dei diritti alla base di un vero Stato di diritto.
Al di la delle promesse caro Matteo Renzi, caro Presidente del Consiglio di tutti gli italiani, la gente non si attende soluzioni miracolistiche; si attende però quell’impegno del fare, con azioni capaci di ridare fiducia ai tanti italiani che ormai non credono più a niente.
Occorrono percorsi del fare con contenuti che fanno sperare nel cambiamento possibile.
Occorre, caro Renzi, saper mobilitare le menti ed i cuori degli italiani, rimuovendo quegli ostacoli che hanno interrotto traumaticamente la capacità italiana sia di produrre idee che vengono dalla mente, che le tante emozioni che vengono dal cuore.
Occorre riprendere il saggio umano cammino cancellando quel black-out che tanto grave danno ha creato per l’Italia e per gli italiani.
Occorre cambiare, facendo credere nel rinnovamento possibile e riportando sulla scena il fare; l’azione del fare che può rendere finalmente possibile il miracolo italiano.
Occorre colpire intelligentemente l’immaginazione (esempi positivamente utili possono venire dal fare di Roosevelt, un fare senza compromessi, con l’obiettivo chiaramente dichiarato del bene comune).
Occorre, caro Presidente del Consiglio, una forte capacità di leadership; è assolutamente necessaria affinché gli italiani in modo convinto possano credere in te e non provare, cammin facendo, quel nefasto senso di disillusione che, nonostante tutto, può essere anche per te, dietro l’angolo.
La tua forza, caro Matteo Renzi è soprattutto nel fare; nel buon fare per gli italiani che hanno bisogno di cambiare e di credere, cancellando gli scenari tristi e bugiardi che, con il loro niente, hanno prodotte le tante macerie italiane, da rimuovere, per ricominciare; da cancellare, per non morire.
Il vero ed utile fare renziano è quello dei risultati, importanti per il Paese che deve cambiare e per la fiducia soprattutto dei giovani in un mondo possibile; in un mondo nuovo che serve all’Italia di oggi per non morire.
Con il fare si può superare anche il consenso di un’opinione pubblica che vuole certezze e non essere più tradita per troppo lungo tempo da chi ha inopportunamente usato le bugie, le ambiguità, cancellando le verità.
Occorre cambiare; occorre cambiare per non morire. Non è allarmismo gratuito.
Questo mio S.O.S. - salviamo l’Italia, nasce dall’esigenza di evitare il peggio al mio Paese, purtroppo, sull’orlo di un vero e proprio declino storico, così come viene evidenziato dalle crescenti e diffuse condizioni di malessere umano e sociale.
Il nostro Paese soffre per la grave crisi del suo sistema produttivo; soffre per le sue sempre più arretrate e compromesse condizioni di vita; soffre per il crescere delle distanze sociali; soffre per il ridotto peso del mondo giovane, con una diminuzione allarmante delle nascite, una crescente fuga di cervelli in tutte le diverse parti del mondo ed un inarrestabile invecchiamento della sua popolazione, con sempre minore ricambio generazionale.
Al nostro Paese non occorrono tatticismi e tantomeno atteggiamenti di un inutile temporeggiare; non producono niente di buono; non portano da nessuna parte.
Occorre piuttosto da subito attrezzarsi per un rapido e radicale mutamento; tanto è necessario per evitare di vedere sgretolarsi con gravi danni quell’importante edificio di conquiste storiche il frutto del nostro impegno passato; il frutto dei tanti passati sacrifici dei nostri padri per un Paese che noi del presente stiamo mandando, con grave danno, in rovina.
Occorre all’Italia un mutamento radicale; un mutamento che va fatto nell’interesse sovrano del Paese, senza guardare in faccia a nessuno; senza subire inopportunamente diktat e/o cedimenti per certe volontà di potere da parte di questo e/o di quel potente di turno.
L’Italia non ha assolutamente bisogno di pannucci caldi, per aggiustamenti che non servono a quei cambiamenti di cui ha bisogno il nostro Paese.
Siamo ormai in un vicolo cieco; ci siamo cacciati in una via senza uscita.
Occorre cambiare per non morire; occorrono al nostro Paese cambiamenti radicali; vanno combattuti e con forza gli interessi particolari delle tante corporazioni italiane; occorre sottrarre ai tanti poteri occulti e meno occulti, tutti gli spazi dei loro privilegi, raggiunti danneggiando gli interessi generali della gente comune e senza santi in paradiso.
Occorre un intelligente ascolto italiano; tutti devono conoscere i nomi ed i volti dei responsabili dello “sfascio Italia”, a partire dalla scuola che dagli anni 60 - 70 ha contaminato il sistema con inutili idiozie ideologiche, un grave danno sia individuale che per l’insieme della collettività.
Il nostro, purtroppo, non è un Paese normale.
Come può essere normale un Paese dove il merito è messo al bando e dove ai posti di comando c’è una classe dirigente, che ha costruito tutto di sé attraverso forme diffuse di servili raccomandazioni?
Questa è l’Italia di oggi; così stanno le cose italiane, dove albergano vizi di lunga data, con grave danno anche per il futuro del nostro Paese.
Per cambiare concretamente l’Italia occorre prima di tutto una nuova e vera cultura politica; occorre, tra l’altro, conoscere a fondo la società del nostro Paese.
Questo serve all’Italia per cambiare; per uscire dal tunnel e quindi salvarsi.
Occorre con onestà e coraggio parlare agli italiani usando il linguaggio dalle verità, partendo dal passato per poi raccontare il presente e quindi pensare, tutti insieme a costruire il futuro.
Tanto è assolutamente necessario fare; se non si fa questo, la nostra bella Italia non si potrà salvare; sarà così, destinata al declino già da tempo annunciato e purtroppo, sempre più vicino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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