Marijuana e green economy
di Paolo Abbate | BlogE’ proibito, almeno in Italia, produrre, spacciare e fumare la marijuana. La stampa è piena di queste notizie di reato , ma la tentazione di coltivarla segretamente, specialmente in questi tempio di crisi, è veramente forte. Arrivano però i carabinieri e sequestrano piante già mature di questa erba, coltivata in giardino e terrazzi privati.
Ma ecco che spunta fuori una scoperta recente di un team di ricercatori dell’università canadese di Alberta, riportata da quello scrigno di novità verdi , il sito cioè di “green report” del 21 agosto: la marijuana potrebbe

risolvere uno dei più impegnati problemi tecnologici di oggi con risvolti ecologici notevoli. Insomma i ricercatori “hanno rivelato un metodo altamente efficace per produrre super-batterie con una variante non psicoattiva della canapa. I dispositivi a base di canapa possono arrivare ad una densità energetica di 12 watt per Kg, da due a tre volte superiore rispetto a quella di supercondensatori in commercio.”
Non ci addentriamo nella descrizione del complicato processo, ma se la ricerca del team canadese sarà confermata da verifiche sperimentali, quando i carabinieri busseranno alla porta di chi coltiva marijuana nel terrazzo o in giardino, costui potrà sempre dire che le piante non se le fuma ma ci ricarica il cellulare e il computer (scherziamo naturalmente!).
La scoperta canadese, tuttavia, ha senza dubbio un grande valore economico, che influenzerà il PIL nazionale e proteggerà l’ambiente.
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