CIASCUNO AL POSTO SUO

Cani abbandonati, capidogli spiaggiati, testuggini d'acqua dolce trovate in mare, tartarughe marine che non trovano dove deporre le uova, lontre investite da auto, orse avvelenate nei parchi, uccelli migratori impallinati. E chi ce n’ha più ne metta.

Tutti questi esseri viventi, protetti anche da leggi nazionali ed internazionali, avrebbero il diritto di vivere nel loro habitat naturale, o no? Eppure la specie umana spesso e volentieri lo impedisce occupando i loro spazi vitali.

Dopo i due orsi trovati morti nei parchi naturali del Trentino e dell’Abruzzo per opera dell’uomo, ecco la notizia di sette capidogli spiaggiati a Vasto, di cui tre morti, e una tartaruga d’acqua dolce trovata in mare in evidente difficoltà.

Come può essere successo? Semplice, i capidogli sono stati spaventati dai rumori sottomarini dovuti alle prospezioni petrolifere marine. Avevano anche tracce di gas nel sangue, così dicono gli esperti. Per la tartaruga invece ancora non c’è una spiegazione.



La spiegazione tuttavia è semplice. Le tartarughe esotiche d’acqua dolce vengono comprate nei negozi specializzati e tenute in vaschette in casa per la gioia dei bambini, e non.

-Papà me la compri? – piagnucola il bambino. Poi arriva il momento di andare in vacanza e non potendo assolutamente portarsi vaschetta con tartarughina appresso, il piccolo animale in cattività viene gettato nel fiume e quindi finisce in mare. Se il bambino piagnucola si promette di ricomprare l’esemplare, e magari anche un camaleonte, quando si ritorna dalle vacanze.

Succede spesso, si dice, con danni enormi alla biodiversità
Ma quei capidogli, quegli orsi, quegli uccelli, eccetera erano al posto loro, o no? Eppure esiste ancora gente che dice di voler bene agli animali, basta che stiano al posto loro. Ma quale è il posto loro, dove deve andare un essere vivente selvatico se nel mare si estrae il petrolio, se le spiagge sono una teoria ininterrotta di stabilimenti balneari, se le vie migratorie sono sotto il tiro dei fucili?

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