SACCHEGGIO INDISCRIMINATO DI FUNGHI NEL BOSCO
di Paolo Abbate | BlogCon l’avvento di discipline quali l’ecologia, si è cominciato a vedere il bosco non solo come un insieme di alberi, ma come uno degli ecosistemi terrestri più complessi. Qui, oltre alle piante e agli organismi vegetali in genere (autotrofi), costituenti il primo livello trofico dell’ecosistema, ovvero i produttori cioè la base di partenza di tutte le catene alimentari1, vivono anche gli organismi eterotrofi che, distinti in consumatori (mammiferi, uccelli, rettili, insetti, etc.) e bioriduttori (batteri, funghi, etc.).
“Ebbene nell’ambito dei bioriduttori o decompositori si ritrovano una miriade di organismi viventi - quali artropodi, vermi, batteri, protozoi, funghi, etc. - che hanno il compito di degradare la materia organica proveniente dai livelli trofici precedenti.
Tutti questi viventi non sono più considerati come singoli elementi scollegati, ma come componenti di un sistema vitale complesso, dove gli organismi presenti intrecciano rapporti e relazioni sociali di vario genere (simbiosi, parassitismo, commensalismo) ed interagiscono tra loro e con l’ambiente che li circonda, determinandone caratteristiche ed equilibri e mantenendo quella biodiversità che - pur assumendo vari aspetti - insieme

I funghi si distinguono in saprofiti, parassiti e simbionti: ma tutti è utile ribadirlo rivestono un ruolo fondamentale nei cicli naturali per le loro peculiari modalità di nutrimento.
Infatti i funghi saprofitici sono un anello indispensabile del ciclo vitale consentendo la demolizione delle sostanze organiche in sali minerali e quindi in prodotti riutilizzabili dalle piante. I funghi saprofitici possono considerarsi i benemeriti spazzini della natura. I funghi parassiti sono tra i principali agenti delle malattie animali e vegetali, pur tuttavia anche tali funghi, sicuramente negativi per l'uomo, hanno una funzione naturale per la selezione delle specie con l'eliminazione degli individui più deboli.
Infine i funghi simbionti sono utili agli alberi che se micorrizati si sviluppano molto più rapidamente ed inoltre potrebbero consentire il recupero di terreni marginali con la produzione di funghi pregiati come i porcini ed i tartufi.
Lo sviluppo industriale e le diverse altre attività antropiche (compresi i i cercatori poco ecologici), realizzate con modalità poco ecosostenibili, hanno turbato, in non pochi casi, gli equilibri naturali dell’ambiente,determinando - in specifiche aree del nostro territorio - una riduzione della biodiversità.
Non dimentichiamo che esiste una legge del 23 agosto 1993, n. 352 b) che intende conservare negli ecosistemi vegetali il ruolo fondamentale dei funghi tutelandone la propagazione; due punti fondamentali precisano di:
c) evitare gli effetti negativi conseguenti al prelievo e alla distruzione delle specie per l'eccessivo impatto antropico;
d) assicurare la valorizzazione delle risorse naturali.

Altre che tre chili stabiliti dalla legge (foto dal web)
Perciò, quando in autunno andrete a fare un’escursione in un bosco, ricordatevi che tutti i funghi, dal più piccolo al più grande, dal commestibile al velenoso mortale, sono organismi cui dobbiamo un grande rispetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA







