LA SCUOLA ITALIANA
di Giuseppe Lembo | BlogLa scuola italiana, pur avendo un ruolo fondamentale se non insostituibile per determinare il futuro del Paese, essendo la madre del sapere, della conoscenza e della cultura antropologicamente significativa per la vita dell’uomo, non sempre ha avuto percorsi intelligentemente lineari ed utili a quella mutazione genetica di intere generazioni.
Purtroppo dall’analfabetismo diffuso degli anni cinquanta, con punte di grande e sofferta problematicità, nel breve corso di pochi decenni, ha subito profondi e non sempre lineari cambiamenti.
E così la scuola, da scuola di élite con un sapere solo per pochi, è diventata un crescente fenomeno di massa, ostinatamente caratterizzata da un sapere trasmesso fatto di verità assolute, monopolio unico di chi aveva la funzione di gestirne il corso come arbitro unico e fortemente autoritario.
In questi anni abbiamo avuto il nascere di esperienze di un cambio di marcia, con all’orizzonte le attese di un’altra scuola per tutti, con il fine dichiarato di far crescere in tutti, i saperi e la conoscenza, come patrimonio comune.
Erano gli anni di un nascente conflitto generazionale con i padri sempre più chiusi in se stessi ed i figli sempre più lontani dal mondo chiuso dei propri padri.
La scuola italiana con i suoi percorsi è un’importante e per molti versi insostituibile testimonianza dell’Italia nelle sue profonde mutazioni a partire dall’ultimo ventennio del secolo e del millennio scorso e del primo ventennio del secolo ventunesimo, inizio di un millennio che, cambierà nel profondo, la nostra storia; la storia dei popoli della Terra, non più stanziali, ma con processi di crescenti spostamenti, così come sono in atto, che riducono sempre più le distanze dei popoli, creando una società di insieme fortemente globale con una mondializzazione contenitore di tutte le profonde differenze e di tutte le conflittualità patrimonio comune delle diversità umane della Terra.
In questo mondo globale, le differenze non vanno assolutamente annullate; tanto, in quanto le diversità umane sono una grande ricchezza per tutti.
Sono la base di un sapere universale che può arricchirsi dei tanti saperi particolari patrimonio di ogni singola diversità umana che deve saper amare il dialogo, il confronto, lo stare insieme come espressione di una umanità portatrice del rispetto reciproco degli uni per gli altri.
In questo cammino umano delle differenze che, incontrandosi, portano in dono la loro diversità, c’è tutto il nuovo del mondo.
È l’aspetto fortemente positivo di questo camminare insieme tra mille difficoltà; tra tanta umana incomprensione e tra l’ostinata attesa di un inopportuno prevalere sull’altro che non può e non deve esistere; che non giova a nessuno, in quanto, nessuno da nessuna parte ne trarrebbe vantaggi umani, di pensiero, di razza e/o di spirito religioso.
Oggi siamo di fronte a nuove prospettive umane; occorre tanta saggezza per evitare che il bel sogno dell’universalità di insieme delle differenze, si trasformi, cammin facendo, in una grande catastrofe per tutti.
Una catastrofe da evitare perché con il suo peso di distruzione e di morte non gioverebbe a nessuno; ma proprio a nessuno, se non a quella pazzia umana che realizza tutto di sé, mandando in rovina tutto, spingendo così l’uomo al suo oscurantismo invadente con la sua ciclicità di sempre.
Questi sono scenari da tenere lontani, cancellandoli dal pensiero umano, un pensiero che, positivamente, si deve prima di tutto, adoperare per l’uomo e la sua pacifica conservazione, su di una Terra sempre più gravemente ammalata di uomo.
Chi può fare questo? Chi può cementare positivamente le differenze?
Nel nostro Paese, palestra del nuovo corso umano è, prima di tutto, la scuola; una scuola con al centro i saperi, la conoscenza, l’arte antica dello stare insieme rispettandosi l’un l’altro, e cercando sempre più quei mondi condivisi, in quanto patrimonio comune di tutti gli uomini della Terra che, arricchendosi di saperi e di conoscenza, andranno certamente e di più ad arricchire il mondo di umanità d’insieme, con la viva preziosità delle tante diversità umane, una ricchezza per tutti; tanto, al fine di umanizzare la Terra e di vivere meglio insieme, confrontandosi, dialogando, esprimendo idee-progetto, per un Progetto uomo, in cui ciascun uomo, crescendo dentro, diventi protagonista di mondi condivisi fatti di saggezza e di civiltà umana, tenendo il più possibile lontane le tante contrapposizioni fatte di atti e di barbarie che non giovano a niente se non a produrre violenza ed odio, mettendo inopportunamente gli uni contro gli altri, pur trattandosi di uomini della Terra, nati per vivere insieme in pace.
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