L’ITALIA: UN PAESE GRAVEMENTE CONFUSO EUROPA, NON MALTRATTARE I POPOLI SOVRANI E CHI LI RAPPRESENTANO
di Giuseppe Lembo | BlogQuando si è purtroppo costretti a registrare una condizione umana così amaramente negativa, si leva alto il coro di chi, gridando, dice che non è assolutamente così; che è non solo per compiaciuto “gufismo” (lo dice, prima di tutto, il Premier Renzi) che si parla male dell’Italia e/o ancora peggio, si pensa strumentalmente a fare male all’Italia, un Paese, in giro, considerato dal futuro negato e sempre più prossimo alla fine.
Purtroppo, la grande e grave confusione italiana va molto al di là dei confini italiani; è sempre più una grande e grave confusione europea ormai la causa di un disastro da tempo annunciato per un’Europa, sempre meno credibile, in quanto sempre meno dialogante con i cittadini europei che, forti di diffusi sentimenti antieuropei, sentendosi traditi, invocano il ritorno alla sovranità nazionale, al fine di liberarsi di una realtà di solo potere, del tutto indifferente alla gente; del tutto estranea all’Europa dei popoli, un bel sogno ormai lontano dei padri costituenti sempre più prossimo al tramonto.
Tornando all’Italia, un Paese assolutamente centrale al Progetto di Europa Unita, ci ritroviamo con una realtà umana ormai e sempre più senz’anima; con un Paese allo sbando, considerato tanto negativamente da chi viene da noi, al punto di meritarci l’appellativo disgustoso ed assolutamente poco piacevole di “italianuzzi”; tanto, soprattutto da parte dei “turisti benestanti” che, sempre più, non hanno alcuna considerazione per l’italianità, volutamente confusa con il triste mondo degli immigrati africani che “per fame” vengono da noi; se l’italianità non è più un valore e tanto meno un valore apprezzato, è perché il mondo impazzito, a partire dall’Italia, è ormai del tutto indifferente all’UOMO DELLA TERRA che, sempre più, conta solo per quello che ha e per il suo maledetto patrimonio di un apparire che, ormai divinizzato, è il primo “oro del mondo”; è la prima e forse unica ricchezza umana che si è ormai impossessata dell’umanità italiana, europea sempre più di tutti di quel mondo occidentale, ormai sulla via del tramonto, per aver smarrito “lo ben de l’intelletto”; tanto, per un idiota allontanamento dall’essere e per la ricerca dell’apparire, un falso valore comune che accomuna nel mondo soprattutto i tanti imbecilli del web e quel popolo crescente degli “invisibili” di un mondo virtuale assolutamente irreale che allontana sempre più dal mondo reale facendogli male e facendo male all’uomo, dall’importante realtà del proprio essere.
In Italia e sempre più in Europa e nell’intero Occidente, con questa invasività di clima contaminato, si va inevitabilmente verso la catastrofe annunciata.
C’è, in senso diffuso, un’indifferenza assoluta per l’altro; per l’altro, prima di tutto, in quanto uomo.
Perché tanto? Perché l’uomo è così fortemente confuso?
L’italiano confuso fa diventare confusa anche l’Italia e così con un fare di insieme, gli altri di altri Paesi; tanto, ad un punto tale da trasformare la confusione umana del singolo in confusione comune di razze e di popoli che rispondono, facendosi male e facendo male, a comportamenti sbagliati, con origine soprattutto nel proprio confuso apparire.
Purtroppo in Italia, in Europa e nell’Occidente più in generale, la vita del solo apparire, produce sempre più divisione, cancellando la condivisione; produce ostinata indifferenza per l’altro in quanto uomo di questa maltrattata Terra; produce una assordante distanza umana, con un silenzio profondo tra le persone in carne ed ossa che, da noi e non solo da noi, preferiscono il web per apparire ed esprimersi con un bagaglio di imbecillità, alla base di un protagonismo senza senso, dal semiologo Umberto Eco, amaramente definito con il poco esaltante concetto di “imbecilli del web”.
L’indifferenza per l’altro, sempre più spesso, diventa inopportunamente anche disprezzo per l’altro.
Perché tutto questo? Che sta succedendo da noi in Italia e più in generale in Europa e nel mondo?
Con l’arrivo del Terzo Millennio gli scenari del mondo opportunamente aperti alla mondializzazione e ad una saggia globalizzazione delle diversità-ricchezza, in men che non si dica, si sono confusamente chiusi in se stessi, arretrando; arretrando e producendo una crisi profonda del proprio essere, sempre più incapace di autostima e di amor proprio; sempre più incapace di essere portatore di rispetto per se stesso e per quell’umanità condivisa dagli altri, una regola fondamentale del vivere comune; una regola che non c’è più, perché cancellata dall’invadenza di quell’”io imbecille” che si rifiuta di riconoscere la saggezza d’insieme del noi che è sempre e comunque, alla base del comune vivere umano.
C’è da noi e soprattutto da noi, un clima di preoccupante isteria collettiva; un’isteria contagiosa che produce il modello unico e sempre più invadente dell’apparire virtuale, con protagonisti finti, ossia gli “imbecilli del web”.
Il comune obiettivo italiano deve essere necessariamente quello di eliminare le tante anomalie italiane, prima delle quali, quella che riguarda nella vita pubblica del nostro Paese, la presenza di un Premier, unto del Signore, che si è imposto al popolo sovrano, per sola sua decisa volontà, senza minimamente preoccuparsi di appellarsi alla gente, chiedendo di esprimersi attraverso il libero voto, l’unica voce autorevole del popolo sovrano che, così com’è ridotto, oggi da noi, non conta più niente, “perché così si vuole”.
Gli italiani, nonostante i tristi scenari di una grande confusione, vogliono almeno un Premier democraticamente eletto; vogliono un Premier autorevole con la dignità di un italiano da rispettare in Italia e fuori dell’Italia; non vogliono assolutamente un Premier debole e poco rappresentativo, strumento di false decisioni, sempre più prese dagli altri, nelle cui mani, in quelle della Merkel in particolare, sono i destini italiani.
Come gli italiani vogliono, pensando al futuro, cambiare e voltare finalmente pagina, così anche la stanca gente d’Europa, non vuole più vivere di sole tristi anomalie europee; non vuole al governo UE i soli poteri forti dell’economia e della finanza, i veri ed unici padroni dell’Europa.
Ad alta voce la gente d’Europa dice basta alla presenza invasiva in Europa della Merkel e di personaggi innominabili come Junker; di Merkel e di Junker, l’Europa muore; di Merkel e di Junker l’Europa non può e non deve assolutamente morire.
L’Europa così com’è governata, con i suoi popoli sempre meno uniti e sempre più, diversamente maltrattati, è fortemente negata dai suoi popoli sempre più disuniti che, non hanno assolutamente e tanto meno possono avere, un’anima europea; una comune coscienza della stessa appartenenza identitaria di quell’insieme europeo con alla base una comune COSTITUZIONE europea, pensata ed approvata dal solo e forte protagonismo dei popoli d’Europa, finalmente uniti in un patto di un insieme umano solidale.
Se non si cambia, se non si fa questo, come l’Italia corre il rischio mortale di morire di Renzi, il Matteo italiano, aggressivamente pettoruto ed invasivo mattatore delle tante sofferenze italiane, così anche l’Europa, la falsa e bugiarda Europa, rischia di morire di Germania; di una Merkel e di uno Junker che non rappresentano assolutamente la gente d’Europa che, ormai stanca, chiede, gridandolo, a viva voce, di cambiare per il bene primario comunque alla base del futuro d’Europa.
Che fare per cambiare in Italia ed in Europa? Prima di tutto, promuovere un nuovo insieme umano, arricchendolo di quella cultura e di quell’innovazione che fa crescere il pluralismo umano, facendo tesoro della diversità-ricchezza e dando il giusto peso all’importanza dell’utilità sociale del vivere insieme nel rispetto umano condiviso, conservandone a posteriori, la memoria collettiva, arricchita di nuovi linguaggi e di nuove esperienze, una grande opportunità per tutti, italiani compresi, per il presente e soprattutto per il futuro di quelli che verranno che dovranno, con protagonismo intelligente, gestire il grande patrimonio delle risorse umane, soprattutto naturali e culturali, per poi trasferirlo ben conservato a quelli che verranno, in quanto naturali continuatori della specie umana che si rinnova di generazione in generazione, senza mai dimenticare le radici del passato che diventa presente e poi … futuro.
Purtroppo l’Europa, così come già chiaramente vista da Bettino Craxi, non è stata, non è e non lo sarà mai, il “paradiso”; è oggi e sempre più il “limbo”; si spera che almeno resti tale per i tanti cittadini d’Europa ormai in croce e senza possibilità alcuna di resurrezione.
Si spera almeno che, nelle ipotesi peggiore, non diventi “inferno”, così come preoccupato, nel 1997, ebbe a dire Bettino Craxi, l’illustre esponente politico, leader di importanti primavere socialiste, significativamente presenti nella vita italiana, allora profumata di valori autentici (di libertà, di umanità, di uguaglianza sociale), fortemente radicati nelle coscienze socialiste del mondo, legate ad un mito di idee e saperi che, essendo un grande valore fondante per l’uomo della Terra, non tramonterà mai. Dico mai.
Meditate gente! Meditate!
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