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L’ITALIA ED I DIRITTI COSTITUZIONALI. LA SALUTE, PRIMA DI TUTTO

Esistono ancora?
Esiste ancora l’articolo 32 della Costituzione?

📅 mercoledì 30 settembre 2015 · 📰 AttualitàCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Il grande senso di civiltà italiana più vicina a noi è, prima di tutto, nella volontà dei nostri padri costituenti.
Con l’articolo 32 della Costituzione, la Repubblica italiana si impegnava a tutelare la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività.
Anche la saggia tutela italiana della salute dei suoi cittadini va, purtroppo, perdendo le sue caratteristiche, così come pensate dai nostri padri costituenti.
L’Italia è entrata nel Terzo Millennio, camminando a ritroso; facendo degli inopportuni passi indietro che, rappresentano in sé, un grave tradimento per quell’eredità costituzionale di garantire il cittadino italiano nei suoi diritti umanamente importanti, a tutela della persona umana.
Al primo posto con l’articolo 32 della Costituzione, c’è la tutela della salute dei cittadini italiani; una tutela a garanzia di un diritto italiano inviolabile per tutti gli italiani, nessuno escluso, indipendentemente dalle condizioni umane e sociali di ciascun cittadino italiano.

Far crescere, sul piano della tutela della salute, le distanze italiane tra chi ha e chi non ha, non è certamente un bene per il futuro italiano; altrettanto non è da considerare assolutamente un bene, il mettere mano cancellandoli, i diritti che riguardano la persona; così facendo si creano crescenti condizioni diffuse di umane sofferenze ed un altrettanto crescente distacco dei cittadini da chi li governa.
I segnali in tal senso, sono da profondo rosso; quel 50 per cento di italiani che ha smesso di fare il proprio dovere di cittadino, rinunciando al diritto al voto, è un grave peso per il futuro della democrazia italiana che, purtroppo e sempre più, ha davanti a sé scenari assolutamente imprevedibili e senza certezze per i tanti italiani che confusamente non fanno politica, non esprimono idee, non vivono insieme confrontandosi ed in sofferta solitudine, vivono tristemente il loro presente dal futuro sempre più negato.
Chi deve vedere e sentire, non può fare finta di niente; non può, con indifferenza, voltarsi dall’altra parte, continuando per la sua strada sbagliata.
Il Paese vive in una condizione di grave sofferenza umana e sociale; è in grave e coinvolgente sofferenza il rapporto uomo-uomo; altrettanto sofferto è il rapporto uomo-natura, uomo-Terra.
Il dominus italiano è sempre più quello del falso apparire unitamente a quello dell’egoistico avere.
C’è tanta confusione, strumentalmente diffusa tra il mondo reale ed il mondo virtuale.
In questo, c’è sempre più l’amara realtà di un presente dismesso che non promette niente, ma proprio niente di buono dove, soprattutto da parte del sofferto mondo giovanile, ma non solo di quello, di giorno in giorno, vengono sempre più meno non solo le certezze di una vita umanamente possibile, ma anche la speranza di un futuro possibile, con le attese cancellate, facendolo diventare così un futuro negato.
Che fare? Riflettere insieme ed insieme trovare le soluzioni democraticamente possibili, chiedendo a viva voce a chi governa il sistema Paese, di pensare e di agire positivo, pensando ed agendo altrettanto positivamente per il futuro degli italiani sempre più discriminati in apocalittici ed integrati; in privilegiati che hanno tutto ed in esclusi ed emarginati che, sempre più disperatamente, da rifiuti umani, proprio non riescono più a campare.
Sono questi italiani che ormai stanchi e disperati, non gridano vendetta, ma solo la loro profonda voglia di cambiare; di cambiare l’Italia, facendo sentire italiani quelli che oggi si sentono esclusi; quelli che, ridotti a rifiuti umani non possono assolutamente campare e si vedono, giorno dopo giorno, ridotta la loro qualità della vita, nonché la loro sopravvivenza, sempre più da vita negata.
Tanto, prima di tutto, per il lavoro che non c’è e per una crisi esistenziale che, per fare accrescere i privilegi degli italiani già privilegiati, con un fare da pazzi, usano i poveri cristi d’Italia nella logica disumana del prelievo forzato anche degli ultimi centesimi, per tanti necessari ad acquistare il pane della sopravvivenza.
In questo clima d’Italia disumanamente in crisi, c’è tanta, tanta disperazione italiana; una disperazione con crescenti casi estremi di suicidi-omicidi per un disumano tradimento italiano nei confronti degli italiani che preferiscono morire piuttosto che vivere da disperati.
Non è per gufismo se vado dicendo queste cose sull’Italia e gli italiani; mi auguro di vedere la cara Italia rinata, rigenerata ed attenta al futuro di tutti gli italiani, incamminati verso un futuro concretamente possibile e calato, così come deve essere, nel mondo della concretezza italiana, ben distinguendo il mondo virtuale dal reale.
Occorre una svolta italiana; occorre cambiando, restituire al cittadino italiano la certezza di un futuro possibile, con la dovuta dignità per la persona che va rispettata in quanto tale e garantita nei diritti primari da cittadini di un Paese democratico e civile.
Occorre fare presto restituendo quelle garanzie umane che oggi non ci sono e non ci sono soprattutto per la tanta gente considerata come scarti umani e come tali non degni di considerazione.
Continuare per questa strada, è assolutamente sbagliato; si tratta di una strada in forte salita che porta al solo declino italiano; ad un declino da tempo annunciato.
Bisogna assolutamente cambiare; bisogna cambiare, con lo sguardo attento prima di tutto agli italiani dai diritti negati.
Non è assolutamente tollerabile cancellare i diritti italiani, così come previsti dalla carta dei diritti universali dell’uomo e dalla nostra carta costituzionale.
I padri costituenti, scrivendo gli articoli della Costituzione riguardanti gli italiani e la tutela dei diritti della persona, hanno sognato e segnato un cammino umano di civiltà e di umanità profonda, da cui nessun potente italiano (politico, finanziere d’assalto e/o boiardi di Stato) si può discostare facendo finta che non esistono o peggio ancora possono essere ciecamente cancellati, trasformando così il nostro Paese da “Paese dei diritti del cittadino” in Paese dai “diritti negati”, creando così le condizioni italiane per un oscurantismo di civiltà umana.
Questi disumani percorsi di vita sono da restituire con forza al mittente; così facendo si creano le condizioni di far crescere seri rischi per la democrazia italiana, già oggi in sofferenza ed offuscata da una confusa e sempre più diffusa indifferenza.
Esiste ancora l'articolo 32 della Costituzione italiana riguardante la salute dei cittadini italiani? Stando a quanto succede quotidianamente nella confusione di tagli indiscriminati che vanno cancellando i diritti dei cittadini, sembra proprio di no; pur di garantire e tenere in piedi i tanti privilegi italiani, il simbolo crescente di un Paese a double face che, cammina sull'orlo di un precipizio, si pensa solo e sempre più a tagliare, a senso unico.
Per fare sopravvivere, l’ammalato sistema italiano, si vanno cancellando i diritti degli italiani tartassati, vittime predestinate di un élite di potere della società italiana che, purtroppo, soffre di un nanismo crescente; tanto, per mancanza di una classe dirigente che non permette la modernizzazione italiana, facendole mancare quella necessaria ed attesa innovazione che è utile alla crescita ed allo sviluppo italiano, partendo dai suoi aspetti fondanti che riguardano lo sviluppo e la crescita della persona, una via umanamente possibile solo se si pensa a far crescere la cultura, la conoscenza ed i saperi, presupposti e base del futuro possibile; di un futuro che deve saper cercare, con la forza delle idee di insieme, un mondo nuovo per garantire l'uomo della Terra dei diritti, cancellandone i percorsi oscurantisti e disumani dei diritti negati dai tanti boia attivamente impegnati ad uccidere nel mondo, le "libertà ed i diritti" dell'uomo del mondo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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