LO SFASCIO IDROGEOLOGICO DEL BEL PAESE
di Giuseppe Lembo | BlogChe bel capolavoro! L’Italia è il Paese dei disastri; dei tanti disastri annunciati, soprattutto, per quanto riguarda il suo territorio, in crescenti condizioni di gravissime sofferenze ed altrettante situazioni di pericolo per l’uomo.
I disastri ambientali rendono sempre più insicuro il nostro Bel Paese, fragile in tutte le sue parti, per cui assolutamente incapace di sopportare le tante sofferenze naturali straordinarie che, soprattutto per l’effetto devastante dell’incuria umana, travolgono tutto e tutti, mietendo, tra l’altro, tragicamente vite umane.
Vite umane innocenti che pagano con la propria vita l’amaro destino dovuto unicamente alle gravi colpe e responsabilità italiane di altri che non sanno fare il proprio dovere, creando così problemi al sistema Italia, un sistema ormai agonizzante nei suoi due aspetti fondamentali. 
Il disastro italiano è da attribuire, prima di tutto, agli italiani; prima di tutto, agli italiani del potere che governando sgovernando i territori e la società, rendono gli uni e l’altra, delle realtà territoriali ed umane, da vero e proprio disastro; da disastro annunciato e che, purtroppo, non promette niente di buono per il futuro italiano, ammalato com’è, di indifferenza da parte di chi dovrebbe costruirlo, impegnandosi in percorsi umani, tali da trasformare l”Io” in “Noi”, per una società d’insieme capace di esprimere tutte le positive potenzialità condivise, il frutto di un forte sentire umano sia antropologico che sociologico.
Quella condivisione che non c’è, rappresenta un grave male per il futuro italiano, sempre più ammalato di un forte nanismo culturale ed assolutamente fragile ad un punto tale da non saper difendere così come si deve e si conviene, gli italiani smarriti ed i loro territori abbandonati a se stessi e tormentati da profonde incertezze di futuro che, disumanamente e sempre più fragile, assumono il volto da futuro negato.
L’Italia dei disastri annunciati deve fare i conti con il nuovo del Terzo Millennio.
Al primo posto c’è l’emigrazione; è e sarà sempre più, un fenomeno fortemente globale.
Le popolazioni della Terra, non più stanziali, sono sempre più convinte che è un loro diritto pensare di poter avere per casa il mondo; pensare, soprattutto, di avere anche per sé, il diritto universalmente riconosciuto dalla Carta dei diritti dell’uomo della Terra, di vivere con dignità la propria vita, ribellandosi per questo, a chi egoisticamente, come anche da noi, ancora si ostina a rifiutare il diritto alla vita dei tanti uomini della Terra a cui si fanno sempre più mancare i beni primari necessari alla vita, primi dei quali il cibo, l’acqua, l’aria pulita.
Trattandosi di beni primari, non devono assolutamente essere negati a nessuno; è un diritto di ciascun uomo della Terra di pretenderli per sé e di rivendicarli con forza nel rispetto delle regole che disciplinano l’universalità del rapporto tra gli uomini, purtroppo ancora oggi in crescente conflittualità nel mondo e con il mondo; tanto, per il desiderio sconsiderato di difendere averi e privilegi, a tutto danno dei “tanti” del mondo che, inopportunamente considerati rifiuti umani, vengono sempre più abbandonati a se stessi, facendo così mancare agli ultimi della Terra, il sacro ed inviolabile, diritto alla vita.
Osare tanto, oltre ad essere contro natura, è anche contro le buone regole scritte dall’uomo per l’uomo; è, soprattutto, contro la Carta dei diritti universali dell’uomo.
Al primo posto della Carta c’è scritto a chiare lettere che il diritto alla vita è un diritto sacro; parole, parole, perché di fatto trattasi di un diritto sempre più violato.
Trattasi del diritto dei diritti; tutti, ma proprio tutti, hanno il diritto di vivere in modo dignitoso la propria vita sulla Terra. Ma non è così!
Purtroppo e sempre più spesso, siamo di fronte ad un diritto universale (il diritto dei diritti), inopportunamente violato, nel mondo e dal mondo, Italia compresa, creando così un grave problema etico di conflitto anche violento, nei rapporti uomo-uomo.
Siamo di fronte ad un problema etico da considerare universalmente condiviso ed in quanto tale da rispettare e quindi non tollerarne le sempre più numerose ed ingiustificate violazioni da parte degli uomini mostri che si sentono padroni del mondo.
Il diritto alla vita, così come sancito nella Carta dei diritti universali dell’uomo, è un diritto assolutamente inviolabile; è un diritto fondamentalmente etico, per cui la sua violazione è disumana e contronatura; tanto, perché è la causa di una violenta rottura nel rapporto uomo-uomo, con conseguenze traumatiche anche nel rapporto allargato uomo-natura ed uomo-Terra, da cui vengono le risorse per garantire la vita dell’uomo, sempre che sappia governarla con saggezza, così come ci insegna la storia dei saggi e dei giusti dell’umanità.
È sbagliata la politica italiana delle dismissioni facili e dei crescenti tagli sempre e comunque prevalentemente lineari alla spesa pubblica.
L’unico intervento necessario che è quello di tagliare le tasse, proprio non si fa; così facendo, non si fa altro che castrare la crescita italiana, evitando scientificamente di promuoverne lo sviluppo sia culturale che umano, sociale, economico e purtroppo, anche territoriale.
C’è, in giro, tanta miopia italiana; una miopia-cecità soprattutto da parte dei finanzieri d’assalto, dei boiardi di Stato e della politica e di chi la governa, sempre più inconcludente e gravemente ammalata di un nanismo del fare che non porta da nessuna parte se non allo sfascio Italia.
I mali d’Italia sono il frutto di una scarsa capacità di utilizzare, per il bene del Paese e degli italiani, i tanti gioielli italiani di cui è concretamente ricco il nostro Paese (beni culturali, beni del paesaggio e della natura, prodotti della Terra, capacità artigianali e creative nella moda ed in un Made in Italy eno-gastronomico e di una dieta salutistica ricercata nel mondo).
Tutto questo rappresenta un patrimonio italiano, purtroppo usato male e con risultati di una sofferenza diffusa e di una profonda e crescente crisi di sviluppo che diventa sempre più anche espressione di una crisi devastante per un futuro possibile, ma di fatto negato, soprattutto per i giovani italiani confusamente in giro per il mondo senza certezze, perché inopportunamente cancellate nelle amare terre dei padri.
Così non va! Così non si può assolutamente continuare ad andare avanti!
L’Italia stagnante e senza prospettive di uno sviluppo possibile, è un grave male per tutti; un male disumanamente maledetto, per tutti gli italiani; soprattutto, per gli italiani giovani che si sentono traditi, vedendosi cancellate le possibilità di futuro che, ai più del mondo giovane che si sente tradito, appare come un futuro sempre più negato.
Perché l’Italia è di fatto ferma? Perché non ha, purtroppo, una conduzione politicamente capace di aggredire con forza le situazioni difficili del momento, soprattutto oggi che, il nostro Paese, come il mondo più in generale, deve saper trovare ai problemi umani, sociali ed economici, soluzioni sempre più globali, essendo i popoli della Terra interessati da una mondializzazione che, non solo virtualmente, ma nei fatti, interessa concretamente l’uomo di ogni dove della Terra; tutti gli uomini della Terra, nessuno escluso.
Tanto per effetto di un mondo dinamicamente in movimento per cui niente è più staticamente fermo e fine a se stesso.
Tutto l’umano della Terra agisce ed interagisce sempre più insieme agli altri; così facendo, l’uomo della Terra, è in cammino verso una nuova e sicuramente più umana visione del mondo; una visione fortemente contrastata da chi si vede messo in discussione i propri privilegi.
Nessuno del pianeta Terra può essere indifferente agli altri! Nessuno deve essere indifferente agli altri ed ai tanti mali degli altri, pensando di doversi godere tutti per sé i piaceri del proprio egoistico benessere e del proprio maledetto avere!
Tanto, è sempre più, il frutto di un diffuso sottosviluppo umano e culturale e di una grave indifferenza per l’Essere ed i valori dell’Essere, con la grave e disumana conseguenza dell’Io che non sa e non vuole assolutamente diventare Noi.
Così facendo, l’umanità italiana si nega a se stessa, prima ancora di negarsi agli altri; è un grave errore negarsi al cammino delle diversità umane.
Tutte insieme dovranno saper dare un nuovo corso alla vita dell’uomo sulla Terra; tanto, riducendo le distanze umane, territoriali, culturali ed economiche, con un mondo dal futuro assolutamente nuovo, basato sui valori umani che, metteranno un giorno, finalmente ordine al disordine anche italiano, creando quelle attese condizioni di un mondo nuovo in cui la vita dell’uomo riesca finalmente ad avere il dovuto rispetto ed il diritto naturale a viverla, cancellandone, per questo, il disumano corso di non vita, dal diritto negato; dal futuro disumanamente cancellato.
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