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La lingua, un veicolo importante di internazionalizzazione dell’italianità

La lingua, importante risorsa italiana,
indifferente a chi ci governa

📅 martedì 9 febbraio 2016 · 📰 AttualitàCilento

09022016 lingua italiana
Credits Foto oggiespatrio.it

foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Promuovere l’Italia nel mondo significa, prima di tutto, promuoverne la cultura e la lingua.
Mentre avanza, come elemento di occidentalizzazione, la lingua inglese, ben inserendosi anche nella globalizzazione linguistica del nostro tempo, noi Italia siamo, purtroppo, anche linguisticamente cancellati nel mondo e dal mondo.
Siamo il Paese “cenerentola” per l’uso della nostra lingua nel mondo.
Una posizione scomoda che, purtroppo, ci appartiene e sempre più; tanto, per il crescente nanismo culturale che ci pone ultimi anche nell’uso della lingua italiana nel mondo.
Se tanto succede, non è per indifferenza all’italiano e/o all’Italia che sono in tanti nel mondo ad amarla per tutto quello che ha e che rappresenta; tanto, succede e ci succede perché non sappiamo o ancora peggio, non vogliamo promuoverci con tutto quanto è possibile; con tutto quanto appartiene all’italianità.

Un grave ed assordante vuoto viene proprio da quello che facciamo o meglio non facciamo per la nostra lingua e più in generale per l’immagine dell’Italia nel mondo.
Da italiani poco attenti al futuro italiano, non investiamo quanto sarebbe necessario investire, per promuovere l’italiano e la cultura italiana nel mondo.
Una cultura dell’insieme italiano, assolutamente in ritardo; è, infatti, solo a partire dal Novecento, dopo tremila anni, che l’Italia ha avuto la sua lingua unitaria; ha avuto ufficialmente, la sua lingua nazionale.
Tanto, unitamente all’importante vittoria sull’analfabetismo, una grave piaga italiana dal Nord al Sud, dove prima dell’Unità si registrava una percentuale altissima di analfabeti (oltre il 90%).
Con la lingua comune, l’italiano è ufficialmente patrimonio linguistico di tutti gli italiani.
Mentre andava succedendo questo in Italia, una positività italiana di rilevante importanza, all’estero la nostra lingua ha avuto una sempre più scarsa diffusione; è rimasta soprattutto, la lingua degli emigranti.
È usata, tra l’altro, nel governo della Chiesa Cattolica; gli ultimi tre Papi non italiani, sono testimonial di italiano nel mondo; tanto, usando ovunque nel mondo, l’italiano.
L’italiano è usato, tra l’altro, come veicolo di integrazione degli immigrati nel nostro Paese.
L’italiano, nel mondo ha una grande attrazione; c’è una forte richiesta nel mondo di apprendimento della lingua italiana e dell’Italia più in generale.
Una richiesta che, purtroppo, non trova la dovuta attenzione in questa nostra Italia, sempre più brava a farsi male ed altrettanto brava a “dismettere” le sue tante cose belle ed intelligenti che dovrebbe fare e che, nanisticamente, purtroppo, non fa.
L’Italia, il nostro Paese, non attiva, purtroppo, le giuste risorse da investire per l’insegnamento dell’italiano nel mondo. A rappresentare l’Italia nel mondo ed a promuoverne la sua lingua, è la prestigiosa e storica Società Dante Alighieri; 415 sono i comitati e 200.000 gli studenti interessati all’apprendimento della nostra lingua nel mondo.
Per promuovere e diffondere questo patrimonio di cultura italiana e di promozione e diffusione della lingua italiana nel mondo, l’Italia mette a disposizione l’irrisoria cifra di 650 mila euro annui.
Così facendo, si maltratta economicamente la Società Dante Alighieri; così facendo, proprio non riusciamo a capire che fare per costruire il futuro italiano nel mondo.
La lingua italiana, se conosciuta nel mondo, diventa utilmente ambasciatrice di italianità nel mondo.
Altri Paesi, molto intelligentemente hanno capito l’importanza di promuoversi linguisticamente nel mondo. Per questo importante fine, la Francia investe ben 760 milioni di euro annui; la Gran Bretagna 826 milioni di euro. La Germania dà al Goethe Institut 218 milioni per l’apprendimento e la diffusione del tedesco nel mondo; la Spagna dà al Cervantes 80 milioni di euro; il Portogallo all’ Instituto Camões ben 12 milioni.
L’Italia è un Paese “cenerentola”.
L’Italia per diffondere l’italiano nel mondo, conta molto sul volontariato; una risorsa certamente importante, ma che non può assolutamente sostituirsi al ruolo istituzionale dell’Italia, investendo per questo le necessarie risorse italiane al fine di promuoversi, promuovendo la lingua italiana nel mondo, importante ambasciatrice di italianità ed una grande ed insostituibile risorsa per il futuro italiano.
L’Italia, venendo meno al suo dovere di promuoversi nel mondo, così facendo, insieme alle tante cose dismesse in Italia, ha dismesso, con grave danno italiano, anche l’internazionalizzazione della lingua italiana nel mondo; è questo, un modo suicida per chiudere le porte italiane a quelli del mondo che conoscendo l’italiano, si aprirebbero all’Italia, in tutto e per tutto il “possibile italiano”.
Ancora una volta siamo ad un’occasione perduta; siamo ad una grave occasione perduta, non solo per il presente, ma anche e soprattutto, per il futuro del nostro Paese che continua a farsi male, facendo tanto male per tutto quel che fa di sbagliato e/o non fa, sbagliando percorsi e scelte.
Povera Italia nostra! Occorrono e questo è bene che lo sappiano gli italiani del “potere”, politiche nuove; politiche nuove in Italia e fuori di essa, appellandosi alle risorse italiane utili a cambiare l’Italia, facendola uscire dalla sua crisi profonda che sta ormai facendo morire l’Italia e gli italiani, maltrattati ad ampio raggio, da politiche suicide, assolutamente senza futuro italiano, fatte di sole “dismissioni e delocalizzazioni”.
Così facendo, siamo al futuro italiano, negato! Così facendo non facciamo altro che far crescere l’indifferenza del mondo nei confronti dell’Italia.
Abbiamo assolutamente bisogno del mondo; dobbiamo farci conoscere e farci amare per tutto quello che rappresentiamo nel mondo; per tutto quello che siamo nel mondo per la nostra storia, la nostra cultura, i nostri saperi, il nostro impegno, la nostra creatività, la nostra arte; ed ancora, per il nostro stile italiano e le tante nostre eccellenze enogastronomiche. È l’italianità del grande umanesimo italiano che piace al mondo.
Non possiamo, con indifferenza, fare finta di niente. Dobbiamo, da italiani veri, a partire da chi governa questo nostro malcapitato Paese, rimboccarci tutti insieme le maniche e pensare ad una nuova Italia, scrivendo come prodotto dell’insieme italiano un Progetto Italia ed i necessari percorsi da attivare per cambiare da protagonisti, l’Italia nel mondo, promuovendoci come ambasciatori di saperi, di cultura e di Pace; con un mondo di Pace, in cui tanto può, l’uso intelligente della lingua italiana, una lingua che attrae per costruire un mondo nuovo, un mondo di qualità, basato sui saperi e sulla cultura, risorse universali, ma, prima di tutto, grandi risorse italiane. (foto repertorio, dal web)

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