DALL’AMERICA UNA LEZIONE PER IL MONDO. LA GRANDE SFIDA
Si salverà il mondo, così gravemente ammalato di uomo?
di Giuseppe Lembo | BlogIl mondo, oggi più che mai, corre veloce. Corre veloce verso mondi sempre più sconosciuti, sia tecnologicamente che umanamente.
Si tratta di mondi oltre che sconosciuti, anche disumanamente separati l’uno dall’altro. Siamo al tempo senza appello della grande sfida.
Una sfida del male umanamente parlando, contro il bene sempre più indifferente ai potenti del mondo che egoisticamente, pensano solo a se stessi e non hanno alcun interesse per gli altri della Terra, spesso vittime di sofferenze infinite per colpa di quell’uno per cento del mondo che possiede il 99 per cento della ricchezza del mondo.
È da qui che parte l’origine della grande sfida; una sfida assolutamente impari che deve essere intelligentemente risolta solo con un fare saggio del mondo; solo con un comunicare insieme, fatto di umanità condivisa, di rispetto per l’altro in quanto uomo e di tolleranza e rispetto per le minoranze e per i deboli della Terra che non vogliono rimanere ultimi ed in quanto tali, dai diritti negati, aggravandone sempre più le condizioni di disumana invivibilità.
Tutto questo è parte di una malattia profonda del nostro insieme mondo, sempre più umanamente diviso ed assolutamente indifferente ad incontrarsi, creando condizioni da vero e proprio squilibrio di un mondo senza futuro possibile.
Al centro dell’insieme umano del nostro tempo, c’è un’ottusa burocrazia legata alla politica.
Una burocrazia da “cappio del mondo” che produce diffusamente degrado umano e territoriale insieme, cancellando tra l’altro, il grande valore e le tante testimonianze del nostro passato.
Il mondo americano è sempre più egoisticamente diviso in due; da una parte il conservatorismo dei ricchi che difendono a denti stretti i loro privilegi di casta e di potere alleandosi e recuperando spesso, così com’è successo per Trump, basi di consensi spuri populisticamente portati dalla propria parte, con le promesse di un mondo migliore; con le facili promesse di un potere unico che tutto cambierà e che, il privilegio della ricchezza e del benessere, può un giorno arrivare anche per chi non lo ha e vive da ultimo della Terra, indifferente al mondo.
Siamo alla grande sfida.
Riusciranno i poteri forti della conservazione sempre e comunque, ad imporsi ed a vincerla segnando per lungo tempo le sorti del mondo con la ricchezza da una parte e la povertà dall’altra?
Sono queste le due idee del mondo che si scontrano e che tengono disumanamente diviso il mondo, facendo sempre più spesso ed ovunque, prevalere il cattivo conservatorismo sui valori umanitari di un progresso per l’uomo che, così facendo, non arriverà mai; sarà sempre più un percorso di vita umanamente negato, in quanto non voluto da chi, da potere forte, decide le sorti del mondo, segnandone egoisticamente il cammino di divisione e di disumana indifferenza dei ricchi per i poveri; dei privilegiati per i tanti diseredati del mondo.
Questo è! È una condizione che proprio non va; non va assolutamente accettata.
Occorrono nuovi percorsi di vita. Occorre trovare un saggio cammino d’insieme umano che renda umanamente possibile la vita sulla Terra anche agli esclusi; anche agli ultimi che ritengono come un loro giusto diritto, rivendicare la vita; rivendicare saggiamente la vita che egoisticamente viene negata da altri uomini, i potenti della Terra, che si sentono i padroni privilegiati del mondo e come ci insegna la grande sfida di una sempre più disumana dualità americana, proprio non vogliono fare un passo indietro, aprendosi al mondo delle povertà che non può e non deve assolutamente morire per mano violenta dei tanti “caini” della Terra.
Nel mondo ed è ancora l’America e ricordarcelo, domina tra l’altro, il fattore genere.
Tra le cause della sconfitta di Hillary Clinton c’è stato anche il rigetto di una presidenza femminile.
L’uomo del mondo si sente per genere superiore alle donne; convinto com’è di tanto per tradizione antica, difende a denti stretti i suoi privilegi di maschio padrone, non permettendo alle donne, di varcare i confini proibiti di un potere che è solo maschile.
L’America democratica è riuscita con Obama ad eleggere un negro a presidente degli Stati Uniti; non è riuscita, nonostante le previsioni favorevoli della vigilia, a fare eleggere la Clinton, in quanto donna che varcava con la sua elezione a Presidente, l’assolutamente proibito americano, cancellando la storica tradizione dell’uomo al comando; dell’uomo al comando in posti che, ancora oggi, sono del maschio padrone; tanto, con un sogno di emancipazione che è ormai diventato globale, ma come sempre, trattasi d un sogno proibito e quindi negato al nuovo del mondo, i cui confini sono la forte espressione dei soli potenti maschi del mondo; con le donne sognanti escluse dal “proibito” del mondo.
E così sulla democratica America se il colore della pelle non è un tabù al punto di avere eletto per due legislature Obama, lo è per le donne, così come dimostrato dalla sconfitta della Clinton, data per altro come favorita alla Presidenza degli Stati Uniti da tutti i sondaggisti d’America e del mondo.
Tutto del mondo gira attorno all’economia; ad un’economia di mercato sempre più attenta ad accaparrarsi i consumi che, con il loro andamento, producono in sé un rilevante impatto economico che poi ci ritroviamo in quella dualità contrapposta del mondo che non ha assolutamente vie d’uscita se non quella di creare diversità umane e soprattutto sociali con i ricchi da una parte ed il popolo maledetto dei crescenti poveri dall’altra.
Tanto va negativamente segnando tra l’altro il corso, sempre più negato alla globalizzazione che, cammin facendo, diventa egoisticamente volontà di deglobalizzazione, creando condizioni di scontro degli uni contro gli altri ed un clima poco umanamente condiviso dell’“ognuno per sé”, con gli altri considerati pericolosamente di fastidio per il lavoro concorrenziale svolto dai tanti disperati della Terra, non più garantiti da saggi percorsi globali di equilibri geostrategici.
È tempo di riflessione globale! Non giova a niente e non serve assolutamente a nessuno alzare la voce. Cui prodest!
Occorre saggezza condivisa; occorre raffreddare gli animi e pensare di continuare a camminare insieme evitando divisioni pericolose per il futuro del mondo, di un mondo che necessita di solidarietà e fare condiviso.
Occorre con saggezza agire da protagonisti in difesa della globalizzazione; pensare a de globalizzare il mondo è un’avventura assolutamente pericolosa; non giova a nessuno e rende sempre più disumana le già gravi condizioni dei tanti ultimi della Terra che, così facendo, sarebbero destinati a morte sicura.
Occorre saggezza umana per garantire al mondo un futuro, purtroppo, gravemente compromesso da emergenti pressioni protezionistiche al fine di pensare, con un fare da conservazione del tutto per sé, ai soli propri privilegi, dimostrandosi indifferenti ai bisogni degli altri; degli altri della Terra che senza la dovuta e giusta umanità, rischiano di morire nell’indifferenza di un’umanità attenta alla sola economia ed assolutamente indifferenti alle realtà umane povere e depresse del mondo.
Occorre, riequilibrando le sorti umane del mondo, pensare ad un sistema mondo il più stabile possibile; così facendo globalmente, si andrebbe necessariamente a garantire i poveri del mondo che hanno assolutamente bisogno di Noi, uomini della Terra, con una visione politica aperta al mondo globale, che corre e velocemente, il grave rischio di un fare populistico che avvelena il clima della politica globalmente intesa che non può assolutamente tornare indietro, cancellando i diritti e soprattutto le speranze degli ultimi della Terra.
Ha ragione il Papa Francesco nell’invitare gli uomini della Terra ad aprirsi saggiamente al mondo che ha assolutamente bisogno di Noi uomini della Terra sulla quale dobbiamo imparare a vivere insieme, incontrandoci, confrontandoci e scontrandoci per far crescere l’uomo e dandogli le certezze di un progresso garantito nel tempo, evitando di tornare indietro con le classi sociali impoverite ed esposte a fenomeni di inumana schiavitù; tanto, pensando di dare in più a chi già ha e gode di una vita di liberazione dal bisogno e dalle sofferenze umane diffuse inflitte disumanamente a milioni di dannati della Terra, dalla vita negata, con sempre più spesso, l’uccisione di bambini in nome del profitto per la vendita degli organi.
Milioni di persone nel mondo sono a rischio sopravvivenza; tanto, al solo fine di accrescere e fare crescere il benessere dei pochi.
Bisogna assolutamente andare oltre il pensiero di Camus che ci ha lasciato il messaggio sul senso della vita; un messaggio secondo cui l’uomo della Terra deve “resistere all’aria del tempo”, cercando di capire che fare per quelle scelte giuste di libertà e di intelligenza che ci evitano il grave rischio dell’emergente schiavitù, sempre più in agguato e presente in ciascuno di Noi; di Noi con tutto quello che sappiamo essere e sappiamo fare come protagonisti del mondo.
Per una diffusa e sempre più necessaria saggezza umana il mondo deve evitare di buttarsi nelle braccia del pensiero unico; deve, altresì, evitare di farsi coinvolgere, evitando di diventare vittima di un mondo duale ed a doppia velocità con i ricchi ed i privilegiati da una parte ed i poveri e gli abbandonati dall’altra.
Non bisogna, tra l’altro, pensare al mondo delle disuguaglianze come l’unico possibile; come un insieme immutabile, assolutamente negato al cambiamento ed alla trasformazione.
Così non è! Così non deve essere! Il mondo è umanamente mutabile.
È l’uomo che saggiamente ne può cambiare il corso, da negativo a positivo, da disumano ad umano; tanto in quanto, non sono destinate a durare per sempre, rendendo così facendo, le disuguaglianze, un grave ed inamovibile flagello dell’umanità.
Sono assolutamente mutabili, sempre che l’uomo, saggiamente lo voglia; sempre che l’uomo lo sappia volere.
Siamo, con l’orizzonte di un mondo sempre più stretto ed incapace di mantenere vive le promesse fatte; tanto, a partire dalla breve storia della globalizzazione, oggi inopportunamente già pronta al passo indietro, pensando, così facendo, ad una poco saggia ed assolutamente inopportuna deglobalizzazione che sicuramente non giova alle tante umanità deboli della Terra, confusamente alla ricerca di un mondo nuovo che, in tanti egoisticamente, si adoperano per farlo diventare un mondo negato; un modo prima promesso e poi del tutto cancellato, cancellando i tanti attesi, ma purtroppo, sempre più presunti, tempi migliori.
Il positivo ed il negativo del mondo sono sempre più agli antipodi; tanto agli antipodi da fare di tutto per non incontrarsi mai, non trovando, così facendo, soluzioni condivise per il bene di tutti.
Per il bene di un’umanità inquieta che va necessariamente integrata per camminare insieme e rendere, così facendo, le cose del mondo migliori per tutti.
L’America, l’Europa ed il resto del mondo riusciranno in un fare d’insieme a definire e ridefinire il segno-sogno globale dei tempi, salutati positivamente come tempi nuovi di un mondo nuovo in cammino verso un’umanità di Pace e di benessere diffusamente globale? Tanto, con un insieme capace di essere nuove risorse umane per liberare e moltiplicare energie nuove anche e soprattutto da parte dei giovani del mondo; anche e soprattutto da parte delle donne, ancora seconde per genere rispetto agli uomini padri-padroni del mondo; anche e soprattutto di quel mondo liquido fatto da gente dalle vite negate, da sempre spinte in un mondo-recinto per una vita che vita non è.
Si tratta sempre più spesso di universi paralleli, con scarsa condivisione da parte di chi sempre più egoisticamente è, a senso unico, impegnato a liberare energie solo per sé e del tutto indifferente agli altri, uomini e donne della Terra, che fanno sempre più fatica a farsi riconoscere nei diritti che, purtroppo, sebbene previsti dall’uomo sulla Carta dei diritti umani, vengono di fatto, sempre più negati; sempre più cancellati, in quanto pii desideri di quei mondi paralleli che si fa grande fatica a condividerli.
Tanto, per i diversi che sono al palo e che neanche a parole, sempre più negate, si pensa con fare positivo di colmare, raggiungendo così, com’è giusto che sia, equilibri nuovi; equilibri umanamente nuovi necessari all’umanità.
Sempre più necessari per salvare l’uomo della Terra, dandogli quella dignità che non ha per divari che i potenti-prepotenti del mondo vorrebbero disumanamente allargare, al fine egoistico del “tutto per se”.
Il mondo oggi come non mai prima, ha assolutamente bisogno di un fare umano; di un fare virtuoso finalizzato al raggiungimento crescente dei diritti umani; dei diritti dal futuro garantito.
È questa la saggia strada del mondo da percorrere per vincere la grande sfida del tempo nuovo del Terzo Millennio.
Una strada di saggezza che deve in assoluto portare con sé, in ogni parte del mondo, un mondo di Pace.
Chiunque del pianeta, ma soprattutto i potenti, come Donald Trump, contro tutte le previsioni dei sondaggisti, eletto dagli americani, Presidente d’America, non può pensare negativamente, di agire contro il mondo che, oggi come non mai, ha bisogno di PACE, una grande necessità dell’umanità per il tanto atteso tempo nuovo di una sicurezza mondiale che va costruita con il dialogo, il confronto, la solidarietà per l’altro della Terra, evitando di imporsi agli altri con divieti e/o costruendo muri. Nessuna rivincita degli uni a danno degli altri; tanto, non è possibile e non deve assolutamente essere.
Occorre il tempo lungo di una grande distensione nel rispetto dell’uomo, in quanto altro dell’umanità e della Terra in grave sofferenza ed a rischio estinzione, per essere ammalata di UOMO che va sempre più tradendo, anche chi da mondo amico, garantisce la vita, con il cibo, una grande risorsa della vita, senza la quale l’uomo non riuscirebbe assolutamente a vivere.
C’è da gridare forte al mondo, di volere un mondo di PACE. Per questo obiettivo del mondo, è da mettere fine alle guerre dimenticate; alle tante guerre che si combattono sulla Terra, causando distruzione e morte.
Basta con le divisioni umane e territoriali! Basta con le situazioni emergenziali legate ad eccezionalità che non giovano; che non giovano a nessuna parte del mondo.
Al primo posto per tutti, ci deve essere l’UOMO; l’UOMO del mondo, come grande e libero protagonista di futuro. Di un futuro difficile, ma assolutamente necessario da costruire, basandosi su sagge istanze di una grande umanità condivisa, smorzando se non cancellando del tutto, i toni ostili per l’UOMO della Terra, che invoca la PACE per un lungo percorso storico di vita globalmente condivisa, capace di trasformare l’uomo del mondo in un’umanità da IO-NOI, per una saggia vita di insieme su una Terra-Stato, per una società-mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA







