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NOI E I LIBRI. Attraverso il libro, come sempre, l’uomo può acquistare conoscenza e saperi

DAL SAGGIATORE – LA VITA E’ UN SOGNO
Un interessante libro di memorie e di testimonianze. Oltre ad essere utile, per conoscere il nascosto, il non conosciuto dell’Italia che fu, è utile per costruire insieme il futuro, partendo dal passato

📅 mercoledì 7 dicembre 2016 · 📰 LibriCilento

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

È dal 24 novembre in libreria “La vita è un sogno”. Un libro pubblicato dal Saggiatore. Sono ben 458 le pagine che lo compongono. Il lettore lo trova in libreria al prezzo di 22 Euro.
È un libro che si può, a giusta ragione, definire della memoria; raccoglie testimonianze di un passato che parte dal Settecento ed arriva ai giorni nostri.
Un libro di umanità in cammino che serve per ricordare; che serve per recuperare le memorie di un passato che ci appartiene.
Si tratta di un’umanità conservata ed oggi possibile da conoscere anche da parte del grande pubblico contenuta nei diari di persone comuni, parte dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano.
È questa una pubblicazione della memoria; una pubblicazione della memoria degli ultimi, da sempre dimenticati, in quanto considerati inutili a chi si crede il padrone unico delle cose del mondo e quindi ne decide a suo piacimento i contenuti da offrire al mondo.

Sono frammenti di vita di tante persone comuni che ci aprono una finestra sul mondo del passato che è bene conoscere e che può contenere in sé quella saggezza antica che, anima, cuore e cervello del popolo, può essere una grande risorsa per il futuro del mondo; per il futuro di un mondo che deve ripartire e che per farlo ha bisogno di recuperare anche le voci protagoniste degli italiani del popolo, purtroppo, da sempre considerate inutili, per cui poco opportunamente cancellate e quindi negate al futuro.
È questa l’antologia di un’umanità indifferente al mondo. Racconta le voci del popolo, del tutto dimenticate; voci ed immagini ormai lontane, di un mondo che non dice assolutamente niente a chi è, in tutte altre faccende affaccendato e che, proprio non ha il tempo, per fermarsi a guardare con intelligente attenzione, come sta cambiando il mondo intorno a noi.
Occorre, per evitare ulteriori danni al mondo umanamente in crisi, danni che possono diventare disumanamente catastrofici, avere una saggia conoscenza umana e politica di quello che è stato il nostro passato; un passato da non cancellare, ma da affidarlo alla nostra memoria affinché diventi parte di Noi, al fine di un attivo protagonismo dell’insieme umano italiano e del mondo, necessario per costruire un mondo nuovo, così come è giusto che sia e così come deve assolutamente volere l’uomo, il grande e centrale protagonista del cambiamento del mondo, per rasserenare, così facendo, gli animi dei tanti arrabbiati silenziosi che alzano la testa e la voce, per dire ai potenti della Terra, ai padri-padroni del pianeta, che il mondo umano va assolutamente cambiato. Tanto, nel rispetto dell’altro che, in quanto ultimo della Terra, è sempre più dall’identità umana negata e della natura che trova nell’uomo dell’avere e dell’apparire, il suo peggiore nemico; il suo violento massacratore, con danni irreparabili per il futuro del mondo, dal conto amaramente salato che dovranno pagare i nostri figli ed i nostri nipoti che, facendoci male e facendo male alla natura, proprio non sappiamo volere bene.
Le cose, così come mi hanno riempito l’anima e la mente, parlando del libro “La vita è un sogno”, non sono estranee al percorso di quest’antologia umana, dai contenuti assolutamente nuovi che, sfogliandola pagina dopo pagina, ci vuole mettere nelle condizioni di conoscere il cuore dell’Italia degli ultimi; dal passato al presente.
Cara Italia basta, ma proprio basta con le umanità dimenticate! Se vogliamo cambiare, dobbiamo ricominciare dall’uomo; dall’uomo, il cui passato può venirci incontro e regalarci, restituendocela, quell’identità perduta di uomini liberi, purtroppo, fortemente ammalata di uomo, dai tanti diritti negati e sempre più cancellati, così come ci raccontano le 548 pagine di anima e vita, parte viva di “La vita è un sogno”, con un centinaio di frammenti di diari, protagonisti uomini e donne del passato, sconosciuti e con assoluta indifferenza umana, cancellati dalla memoria, in quanto assolutamente inutili e che, proprio non giova, anzi non serve a niente, il ricordarli.
Mentre le autobiografie autocelebrative e non è questo il caso, appartengono al mondo di una casta perbenistica e privilegiata, questi frammenti di diari, autenticamente importanti, in quanto raccolta di voci ed umanità silenziose che, da voci ed umanità senz’anima, danno un’anima popolare, ma non populistica ai senza storia del nostro passato, da conoscere per meglio costruire il futuro.
Si tratta di storie di una popolare umanità italiana, ricoperta abbondantemente dalla dimenticanza che, sottraendole alla polvere, riportano alla luce tanti brandelli di esistenze cancellate che, oggi più che mai prima, è importante conoscere per costruire insieme, forti anche di questo passato silenzioso degli “umili senza volto d’Italia”, che oggi ci ritroviamo raccontati in un libro che ci fa ben capire quanto sia importante, se non del tutto essenziale, la memoria individuale e collettiva per rendere viva e fortemente cementificata una comunità umana, dalla quale anche la storia sconosciuta è parte della nostra storia vera; della nostra società da amare e volere bene in tutte le sue umane appartenenze, in quanto parte dell’anima italiana.
Il libro-testimonianza “La vita è un sogno”, ricompone dal basso, nel rispetto cronologico dei volti dei senza storia, una parte sconosciuta della storia d’Italia; una parte che, da sempre è rimasta indifferente, a chi ha scritto e scrive la storia del nostro Paese.
È un bene italiano sapere tutto questo; è un grande bene italiano scoprire il passato dei silenziosi d’Italia e dei tanti senza storia dal futuro disumanamente negato, con i protagonisti di sempre i soli potenti padroni, che tra l’altro, si sentono padroni anche delle vite umane violentemente sfruttate, svuotate e disumanamente abbandonate a se stesse; tanto, nella logica di sempre, con gli ultimi senza volto e dai diritti negati che vengono cancellati dal tempo, senza lasciarne tracce.
Il conoscerli ci serve al fine di percorrere questo passato italiano e così venire a conoscenza delle sue tappe umane, così come vissute dai senza voce e dai senza diritti.
Si tratta di una saggia conoscenza; di una conoscenza che può finalmente, mettere ordine al disordine italiano, restituendoci a quella normalità che deve finalmente cancellare i mondi separati, dove silenziosamente vivono contrapposti gli uni contro gli altri.
Quando si va oltre il consentito ed oggi, nel nostro Paese siamo in questa grave condizione umana, allora, il bicchiere troppo pieno, fa cadere a terra il suo prezioso liquido.
L’uomo, con il bicchiere ormai troppo pieno, non potendone più, grida indignato agli altri il “ci sono anch’io”; grida indignato il proprio diritto di uomo. Un diritto sacro che niente e nessuno può negare a chi vive sulla Terra.
Siamo ad un grido di dolore che, dal singolo diventa coralmente condiviso, infiammando di sé quel mondo silenzioso che, quando vuole, sa trovare dentro, il giusto e saggio coraggio, per dire basta, rispettando, così facendo, anche il passato silenzioso dei tanti senza storia presenti nelle numerose pagine del libro “La vita è un sogno” e regalando così, alle loro vite negate da ultimi della Terra, il futuro di un mondo nuovo; il futuro di un mondo umanamente nuovo, il saggio frutto di una giusta esplosione di insieme da sempre proibita, ma finalmente, anche se in ritardo, oggi fortemente condivisa e centralmente protagonista del camminare insieme, al fine del bene comune sulla Terra.
Il miracolo italiano di un passato dimenticato che finalmente ritorna, lo dobbiamo al giornalista, uomo di cultura, storico della rivoluzione urbana Saverio Tutino, una grande intelligenza italiana che seppe saggiamente vivere le rivoluzioni della libertà, della solidarietà e della giustizia, dedicando tanta parte di sé per mettere insieme a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, dove dal 1985 ad oggi, in un Archivio della memoria, sono stati catalogati più di settemila diari italiani degli ultimi d’Italia; degli ultimi d’Italia, senza nome, senza volto e senza una storia significativa da raccontare e da far conoscere agli altri del mondo presente e futuro.
Per Saverio Tutino è di grande importanza la memoria individuale e collettiva; è assolutamente essenziale per tenere in piedi un insieme umano.
È questa, la fonte dell’agire; è questa storia sconosciuta che può diventare storia.
Il libro “La vita è un sogno”, narrazione di un passato senza volto, voce di italiani veri anche senza storia, è un libro importante, da leggere e diffondere, perché ricompone saggiamente dal basso la storia italiana, raccontata da gente comune, anima di quel popolo italiano di ultimi senza storia e senza memoria, da dimenticare, perché non hanno niente di importante da dire.
Finalmente le false verità vengono sconfessate anche da questo importante libro di umanità narranti che, pur non avendo titolo per raccontarsi, finalmente con la forza di un Io mai conosciuto prima, raccontando per raccontarsi, diventano memoria condivisa, riempiendo con orgoglio italiano, i tanti vuoti di una storia ufficiale di parte, con una storia vera ed umanamente parlante, patrimonio di memorie che finalmente vanno a coprire i tanti gravi buchi della storia ufficiale, facendola così diventare storia sociale dell’Italia con, tra l’altro, le voci ed i volti di un Paese culturalmente nuovo che ben capisce, come non mai prima, quanto sia importante raccontarsi dal basso e così, diventare finalmente un Paese, anche storicamente oltre che umanamente, normale.
La narrazione dei senza storia attraverso i tempi umanamente lunghi che partono dal settecento, fino ad arrivare al ventunesimo secolo, con le numerose testimonianze non conosciute riguardanti la Resistenza e le stesse contestazioni sessantottine con Francesca Farina che racconta per raccontarsi, usando il significativo linguaggio dell’epoca turbolento di un’Italia avvelenata che andava gridando al mondo “Il potere opprime, il potere uccide, il potere provoca, attacca, assale, fa violenza”.
Il tema dei diari è assolutamente vario. Pur trattandosi di diari, non ci sono solo affetti ed amori; il grande tema della narrazione è la guerra che diventa protagonista di un Io narrante che l’ha subita e silenziosamente vissuta.
In primo piano e non poteva non essere così, trattandosi di un mondo di umanità narrante senza storia e senza volto, c’è il racconto di vita quotidiana; della piccola vita di ogni giorno, considerata assolutamente insignificante, per cui inutile da raccontare.
Non è così! Non è assolutamente così! Rappresenta in sé l’anima di una quotidianità narrante con i problemi di sempre, assolutamente comuni alla gente comune.
Il lavoro, la fame, la misera, sono parte di storie che diventano storia sociale, incasellandosi l’una nell’altra.
Per concludere le storie italiane di “La vita è un sogno”, sono un insieme importante. Rappresentano un libro diverso da leggere e da diffondere, in quanto parte di quell’Italia dimenticata senza volto e senza storia che è importante conoscere, con il valore patrimonio della sua anima popolare ha sempre testimoniato silenziosamente le propria condizione di uomini e di donne del Paese Italia dove è tra l’altro, con tutto il resto, protagonista dimenticato anche il lenzuolo della contadina mantovana Clelia Marchi che vi scrisse il suo diario: “Care Persone Future Fatene Tesoro Di Questo Lenzuolo Che C’è Un Po’ Della Vita Mia”.

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