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POLITICA E SOCIETÀ. L’ITALIA POLITICA CAMBIA PELLE

Dai partiti cancellati, unitamente alla politica, si passa ai movimenti, chiave di accesso della società per un nuovo e, si spera, veramente funzionante Governo del Paese, negato soprattutto ai deboli d’Italia.

📅 sabato 15 aprile 2017 · 📰 PoliticaSalerno

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foto autoredi Giuseppe Lembo | Blog

Il nuovo degli scenari italiani che riguardano l’umanità italiana con la politica e la sua rappresentanza che li governa, è dato dall’annunciato ingresso della società italiana nel Governo del Paese.
Tanto perché crescono a vista d’occhio le sue sofferenze umane e sociali, nei confronti delle quali chi dovrebbe avere intelligentemente occhi per vedere ed orecchie per sentire, fa finta di niente, manifestando indifferenza ai mali italiani sempre più difficili da sopportare; tanto, per le condizioni tristi di cui tanta gente italiana, veri e propri rifiuti umani, giorno per giorno, muore d’Italia.
Così, proprio non va! Così non deve assolutamente essere!
Chi egoisticamente pensa all’indifferenza, come comune denominatore del futuro umano, italiano sbaglia e di grosso. Sbaglia e deve pagare.
Non è assolutamente una saggia rappresentanza di buona politica per l’Italia, sempre più umanamente, culturalmente e politicamente mediocrizzata e dal futuro maledettamente negato; tanto, per un crescente vuoto di idee e del fare sempre più negato al fine di dare dignità di vita alla gente, garantendone i diritti fondamentali in quanto uomini della Terra (primo dei quali, il diritto alla libertà dal bisogno ed alla vita che nessuno, dico nessuno del mondo dei potenti, può negare anche all’ultimo della Terra, condannato a morire per l’indifferenza dei potenti che decidono di fottersene della sopravvivenza degli ultimi, in quanto rifiuti umani che possono anche morire).

Partendo da qui, la società italiana alza la testa e la voce e dice con la dovuta forza, il suo attivo ed intelligente NO alla cancellazione dei diritti umani.
Un primo significativo passo in tal senso è finalmente arrivato a scuotere dal profondo addormentato del nostro silente Paese, dove è eticamente e diffusamente condivisa l’indifferenza per l’altro in quanto uomo e dove in silenzio, ciascuno vive per sé, con un risultato referendario che, contro tutte le più rosee previsioni sondaggistiche di altro segno, ha visto prevalere l’inaspettata vittoria del NO, con un 60% contro un 40% per il SI, sconfiggendo così sonoramente l’Italia del renzismo italiano della Leopolda, convintamente fiducioso della delega in bianco da un “qui comando Io”, espressione e forza dell’uomo solo al comando.
Un Progetto questo, nefasto e del tutto sbagliato in cui i silenziosi d’Italia hanno intelligentemente saputo dire NO.
Grazie meravigliosa Italia del silenzioso consenso delle urne! Un consenso che deve sempre più diventare protagonismo del tuo insieme sociale per ripartire con un nuovo protagonismo sia umano che sociale delle “intelligenze” italiane che, prendendo in mano il Governo del Paese, con saggio impegno, devono farci dimenticare le tante amare e brutte cose italiane, unitamente a quel nanismo politico, falso protagonista di un fare maledetto che, tanto male ha fatto e sta facendo all’Italia, sempre più disperatamente sola ed abbandonata.
La nostra bella Patria, terra di grandissima umanità, di saperi e di valori, nonché di grande arte, a partire dai tempi lontani che ci invidia il mondo, oggi si risveglia da un letargo di lungo corso, ritrovandosi nelle condizioni di un diffuso tradimento democratico, con una rappresentanza del potere unico attenta al potere ed ai privilegi che ne conseguono ed invece assolutamente dannoso all’insieme umano che dovrebbe rappresentare in un corretto, civile e saggio rapporto democratico, elettori-eletti, governati-governanti.
Tanto, con un grave danno italiano; purtroppo, ancora non c’è, nel nostro Paese, con le conseguenze dell’effetto dominante ed in sé devastante da renderne debole la politica che, così facendo, è diventata la grande assente dalle scene italiane e di fatto scomparsa nell’insieme società funzionale al popolo che vuole condividere le idee e trovare le soluzioni dignitose al proprio vivere, partecipando attivamente e da protagonista alla vita del Paese.
Se così non è, c’è da chiedersi e ad alta voce, che cos’è la politica del fare, intesa come dovere istituzionale per la gente, protagonista di umanità, di socialità d’insieme e di saggia e comune condivisione sia valoriale - culturale che del fare umano finalizzato agli obiettivi dello stare insieme solidale che, il sociologo Zygmunt Bauman, pensatore di profondo umanesimo, di recente scomparso, ci ha lasciato in eredità come necessità di un umanesimo solidale, ispirato al principio del welfare universale, una inderogabile necessità umana per salvarsi come uomini della Terra, salvando il futuro sempre più tempestoso del mondo.
Non è più tempo per Noi Italia e per il mondo, pensare ad inciuci del sistema dell’insieme umano, dal particolare all’universale, finalizzati all’unico obiettivo di fottere il prossimo dei deboli e degli ultimi della Terra; tanto, da parte di quei forti del potere e dei potenti-prepotenti con i paraocchi, convinti che è normalmente giusto calpestare il prossimo, rifiutandosi, così facendo, di amarlo come se stesso, secondo i saggi principi cristiani ed umani del mondo che vivrà e sarà erede di un futuro possibile solo se si saprà essere UMANITA’ DI UOMINI SOLIDALI DELLA TERRA.
L’Italia degli anni recenti ha assunto caratteristiche poco sagge con conseguenze fortemente distruttive di dismettere e delocalizzare tutto di sé.
Una dismissione molto contagiosa che si è impadronita del Paese, riducendo fortemente il suo protagonismo e la sua bella e saggia capacità del fare italiano, il frutto delle idee e dei saperi italiani che ci hanno saputo rendere importanti per i risultati raggiunti e protagonisti di un mondo in cammino che gli altri del mondo ci guardavano con invidia, mentre si andava in lungo ed in largo, copiando il nostro intelligente e richiesto made in Italy.
Questa nostra saggezza italiana, con un Paese in crescente e forte mediocrizzazione umana, sociale, culturale e soprattutto politica, man mano, cammin facendo, ha perso il suo smalto di origine e si è andata rifugiando in un fare decadente, sempre più solitario e dismesso che, inevitabilmente ha colpito anche la politica italiana, in crescente crisi di energia, di forze del sapere, di organizzazione e di un uso intelligente e coordinato delle sue risorse umane, la prima grande risorsa italiana e più in generale del mondo, alla base del futuro del mondo, per un mondo umanamente nuovo. E così scivolando, scivolando, lo smalto italiano della buona politica per un’altrettanto buona società, si è andato autocancellando e quindi scomparendo, con gravi danni per tutti gli italiani, purtroppo, vittime di un sistema di rappresentanza disumano ed assolutamente indifferente al bene comune che, mancando di un fare solidale, si viene a trovare in condizioni di gravi sofferenze, con scelte sofferte e silenziose di nuove e possibili soluzioni di aggregazione della rappresentanza umana e politica.
Da qui va nascendo il Progetto politico italiano con nuovi soggetti politici e nuove nascenti aggregazioni che sconfessano la vecchia politica ed i suoi ormai vecchi e poco ripensati percorsi di idee e di uomini da non considerare giovani solo per la propria età anagrafica e con di fatto, un nulla di nuovo, soprattutto nelle idee del fare e per il fare. E così, dopo il movimentismo consolidato della Lega secessionista e nordista che, cammin facendo si è andata costruendo percorsi di un insieme italiano condiviso al Nord come al Sud, è nato, come forte insieme italiano, con caratteristiche dirompenti e mai sperimentate prima dall’universo politico italiano, il Movimento politico italiano Cinque Stelle.
Ben presto e con un’accelerazione crescente degli ultimi tempi, la politica italiana, sconfessando le origini nobili dei partiti storicamente accreditati, dopo il Movimento della Lega e di Cinque Stelle della Casaleggio associati, va ricercando nuovi soggetti politici e nuovi spazi per un movimentismo umano e territoriale più vicino al Governo reale e non solo virtuale e/o di un potere fine a se stesso, con le caratteristiche del fare politica per la società e non solo per se stessi, in quanto espressione di una rappresentanza senz’anima, va mettendo in piedi un movimentismo politico diffuso nel Paese dal Nord come al Sud, per un governo della rappresentanza attento alla gente e capace di spendersi per il bene comune della gente, il cui insieme, forte di un’attiva partecipazione è e deve necessariamente essere, il cuore palpitante della democrazia, sempre più a rischio cancellazione del cittadino e dei suoi diritti, facendoli così diventare sempre più, protagonisti silenziosi di soli diritti negati.
In tal senso la geografia delle diverse regioni italiane va dando forti e condivisi segnali di un’attenzione umana, sociale e politica alternativa ad un’esistente rappresentanza del fare negato a favore della gente rappresentata.
I nuovi e forti segnali italiani di un concreto cambiamento italiano vengono tra l’altro dal nascente Movimento politico con radici nella società da parte di Vittorio Sgarbi, denominato Movimento “Nuovo Rinascimento italiano”; a questo se ne andranno ad aggiungere altri ed in prima fila, quelli tutti meridionali con forti radici in Campania ed in Puglia, dalle costole sinistre del PD di De Magistris, Sindaco di Napoli e del Governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha ormai rotto il suo patto di alleanza politica con Matteo Renzi e corre a piè spedito verso il suo Movimento “Campania libera” di cui, ne è in solitaria autonomia il leader maximus.
Dopo la sua tenuta a battesimo ed il suo pronunciamento movimentistico di una buona politica campana e meridionale più in generale, assolutamente necessaria, si presenta come il nuovo politico al “cittadino tradito” ed alla società più in generale. Tanto, a partire soprattutto dal Sud, purtroppo un mondo dalla politica piatta e senza quella vitalità necessaria per dare le giuste ed attese risposte sociali ed umane al cittadino, alla società ed ai territori che, nell’indifferenza di tutti, stanno morendo per una politica che non c’è; per una politica italiana sempre più dismessa ed indifferente alla gente, rendendola così, orfana di un potere decisionale che serve all’uomo per tutte le dovute garanzie istituzionali e sociali, senza le quali si ha, come si sta avendo, una società orfana e senza riferimenti, con alla base le scelte e le sagge decisioni della buona politica.
Dalla vandea umana e sociale del Mezzogiorno d’Italia avanzano anche altre ipotesi movimentistiche che vanno nascendo soprattutto dalle corti di un PD sempre meno identitario nel suo fare che appare solo sinistro e non di una saggia utilità di sinistra, al fine di affrontare insieme e quindi risolvere, progettandone le soluzioni possibili, i problemi della gente con tanti, veramente tanti, che non ce la fanno più a campare d’Italia, in modo tranquillo e dignitoso.
Per questo obiettivo in Puglia si è allertata anche la sinistra del Governatore Emiliani, mentre dalla Sicilia e Calabria vengono segnali altrettanto forti per sostituire la politica che non c’è, con il mondo della società civile con tanti cervelli, importanti risorse italiane che potrebbero finalmente cambiare le sorti dell’Italia ormai morente.
Soprattutto dalla Sicilia in cui il movimentismo politico è di casa, arrivano segnali forti di nuove aggregazioni di gruppi e movimenti politici, per uscire dalle condizioni tristi di una solitudine profonda dovuta ad una società orfana di protagonismo e di una rappresentanza che non c’è e se c’è, è fortemente escludente, avendo in sé le sole tristi caratteristiche della cattiva politica di un “qui comando io”, allergico ai rompiscatole di una partecipazione considerata inutile, perditempo, fastidiosa e di nessuna utilità per quel potere imperante che preferisce la solitudine del fare, al fare condiviso ed allargato alla partecipazione del sociale - politico ed umano.
Nel sistema Italia, con la Politica del potere unico al comando si è andato man mano cancellando la presenza politico - partitica, con cui i partiti fortemente aggregati ed attivi protagonisti del consenso delegato, per ben rappresentare così le istanze del cittadino che da elettore del consenso deve sentirsi protagonista di scelte condivise.
Purtroppo tutto questo proprio non c’è; tutto questo mondo politico saggiamente inteso è lontano dagli scenari d’insieme della politica italiana, sempre più autoreferenziale e fine a se stessa.
Tanto, si evince facilmente dal sistema tesseramento al lumicino nei partiti storici di fatto cancellati da parte degli italiani che proprio non si riconoscono più nelle tradizionali aggregazioni politiche e pertanto, da estranei al sistema di potere, in massa decidono di abbandonarli con una ribellione silenziosa che porta alla non iscrizione, il primo libero passo del non voto.
Siamo ormai di fronte ad una forte crisi della rappresentanza politico-partitica; sempre meno presente e sempre più senz’anima, viene sostituita dall’emergente protagonismo di gruppi e di movimenti che, così facendo, verranno sicuramente a rappresentare “l’altro” della politica italiana. Verranno ad essere il nuovo italiano, sostenuto da un fare organizzato utilmente partecipato, con saggi percorsi del tanto atteso nuovo politico italiano, con dentro una solidale e saggia presenza sociale ed umana di un’Italia in movimento; di un’Italia in profonda trasformazione alla ricerca di vie e mondi nuovi anche nella sua rappresentanza politica e nella sua governance, non assolutamente eterna, in quanto così non è e così, come capiscono sempre più gli italiani, non deve assolutamente essere.
Nel nostro Paese perché tanta diffusa e sempre più fortemente patologica indifferenza umana per l’altro? Si tratta, a ben considerarla, di una crisi di umanità d’insieme che sta devastando o peggio ancora sconquassando l’insieme italiano nel suo specifico di società, con i suoi valori, un tempo pilastri portanti e sempre più cancellati nella Famiglia e subito dopo nella Scuola, per poi passare nella società, sempre meno informata e consapevole.
La più grave mancanza di cui soffre oggi l’insieme italiano è una diffusa, mancata cultura della conoscenza e dei saperi, purtroppo e sempre più indifferente ai più di un mondo italiano, indifferente a tutto; tanto, per effetto di un fare italiano caratterizzato e dominato da un diffuso falso modello di avere-apparire che, anche da Noi, va poco saggiamente, determinando la cancellazione dell’ESSERE, contrabbandandolo con un falso valore che, nel momento in cui ti prende e diventa parte integrante di te, ti fa un male dell’anima, isolandoti e rendendoti egoisticamente indifferente al solidale mondo degli altri.
Le dannose conseguenze di tale catastrofico disastro umano è che, non ti lascia più, ad un punto tale di indifferenza e di solitudine umana, da lasciarti soffrire in silenzio per il tuo triste contributo di un male oscuro inopportunamente fatto agli altri della Terra, di fatto tuoi fratelli, senza nome e senza volto, ma che pur non conoscendoli, sono sempre tuoi fratelli. Ne consegue, per te amico mio, poco saggio e poco attento all’umanità del mondo, un fare fortemente distruttivo, come unico dannato percorso della tua vita - fardello, dal grave ed insopportabile peso, per cui oggi finalmente, tanti del mondo, decidono di liberarsene, diventando saggi ed attenti protagonisti di un fare condiviso, con le radici nella solidarietà umana di un insieme degli uni per gli altri.
Che succederà all’Italia ed alla sua incerta politica confusa e senz’anima? Siamo ad un livello di grave e violenta confusione umana; è un livello da allarme rosso, rappresentato soprattutto e prima di tutto, da un triste sistema di potere con caratteristiche etiche senz’anima, poco saggio e senza valori, attento soprattutto ad un fare contro, al fine di danneggiare, fino all’estremo distruggendolo, l’uomo del mondo sempre più indifferente in quanto UOMO, ad un POTERE padrone del mondo, che si sente “dominus” del mondo anche nel tempo nuovo del Terzo Millennio; un tempo purtroppo, senz’anima impegnato a distruggere, con un fare sempre più disumanamente contro l’umanità che chiede al mondo il diritto alla vita, alla solidarietà ed alla PACE universalmente intesa e necessaria; tanto al fine di dover fare diventare il mondo un insieme universale solidale, inventandosi per questo, un percorso dal bene comune affidato al welfare universale, volto, prima di tutto politicamente ad un fine collettivo finalizzato al sacro umano bene dei cittadini del mondo allo scopo di assicurarne il sapere condiviso, sempre più necessario per affrontare i tempi nuovi del vivere con saggia consapevolezza, insieme agli altri del mondo.

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